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Venerdì, 29 Marzo 2024
Israele

Da Israele niente vaccini ai palestinesi: a Gaza è piena emergenza

Israele ha vaccinato quasi il 90% tra la popolazione over 50, quella più vulnerabile. Dall’altra parte del confine, invece, la Palestina ha somministrato 192.315 dosi a fronte di una popolazione di 4,6 milioni di abitanti

Doppia dose somministrata al oltre il 55% della popolazione e tasso di nuove infezioni in caduta libera, dal picco di 10mila al giorno agli attuali 140 casi quotidiani. I numeri della campagna vaccinale di Israele parlano da soli. Quella messa in campo dal Paese mediorientale è stata di gran lunga la più efficiente immunizzazione di massa a livello mondiale e i risultati si vedono per le strade delle principali città israeliane.

Ma, dall’altra parte della frontiera, i territori palestinesi subiscono una situazione diametralmente opposta, tanto che in Cisgiordania e Striscia di Gaza le autorità sono in massima allerta sul rischio varianti.  A fronte del 62% della popolazione israeliana che ha ricevuto almeno una dose di vaccino, il tasso di somministrazione tra i palestinesi è ancora fermo al 3,2%. Una differenza abissale che racchiude l’enorme disparità economica e organizzativa tra le due parti della controversa frontiera israelo-palestinese.

Interrogate dai giornalisti sulla mancanza di solidarietà nei confronti dei vicini palestinesi, le autorità israeliane hanno fatto sapere di non avere vaccini extra da distribuire oltreconfine e di aver già somministrato ai cittadini israeliani tutte le dosi a disposizione. Israele ha comunque fornito dosi per gli operatori sanitari dei territori vicini e per i quasi 130.000 palestinesi che lavorano in Israele. Non abbastanza per fermare l’avanzata del virus e anche le autorità sanitarie israeliane si dicono allarmate dalla possibilità che a Gaza o in Cisgiordania si possano sviluppare nuove varianti trasmissibili anche ai vaccinati.

Medio Oriente, riesplodono le proteste

Dall’altra parte del confine, invece, la Palestina ha ricevuto di recente appena 72.000 dosi del vaccino AstraZeneca arrivate in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza come parte del programma globale Covax per rifornire dosi ai Paesi poveri. Dall’inizio della campagna di vaccinazione, la Palestina ha somministrato 192.315 dosi a fronte di una popolazione di 4,6 milioni di abitanti. Israele, che conta circa 9 milioni di abitanti, ha invece somministrato oltre 10 milioni di dosi, una media di quasi 1,2 per ogni cittadino.  

Ma a Gaza non c'è solo l'emergenza Covid: nelle ultime ore sono riesplose le tensioni tra arabi e coloni israeliani: 36 razzi dalla Striscia in poche ore, raid israeliani in risposta contro obiettivi di Hamas. Il tutto dopo una serie di scontri alla Porta di Damasco della Città Vecchia, definiti da Hamas come un "complotto israeliano contro la Moschea di Al-Aqsa". Sulla situazione di tensione sono intervenuti non solo gli Usa che si sono detti "preoccupati" ma anche il coordinatore Onu per il Medio Oriente Tor Wennesland, che si è dichiarato "allarmato". "L'Onu - ha sottolineato - sta lavorando con tutte le parti coinvolte per abbassare la tensione". Mentre il rappresentante Ue in Israele Emanuele Giaufret ha affermato che "il lancio indiscriminato di razzi da Gaza deve cessare subito e la violenza e l'istigazione devono essere respinti da tutti" 

Fonte: EuropaToday →
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