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Venerdì, 19 Aprile 2024

Meteo, in Italia è tutto in mano ai privati: "Perché non c'è ancora un servizio nazionale?"

In Inghilterra hanno il Met Office, in Europa c'è l’Ecmwf, European centre for medium-range weather forecasts. In Italia, Aeronautica a parte, non c'è un sistema meteo nazionale civile che fornisca notizie affidabili

In Italia le previsioni meteo sono quasi completamente in mano ai privati, manca del tutto un servizio meteo nazionale civile. Da tre anni si attende che venga messo in atto un provvedimento legislativo del 2012 sul riordino della Protezione civile. L'Aeronautica militare fa del suo meglio, ma offre un servizio pensato in origine solo per l’assistenza al volo e ha risorse limitate.

In Inghilterra hanno il Met Office, in Europa c'è l’Ecmwf, European centre for medium-range weather forecasts. In Italia, Aeronautica a parte, non c'è un sistema meteo nazionale civile che fornisca notizie certe e sempre affidabili. Il Fatto Quotidiano oggi dedica ampio spazio a questo argomento.

Federico Grazzini, meteorologo dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) dell´Emilia Romagna, dice al Fatto Quotidiano: "Nel nostro settore è necessario assicurare uniformità scientifica e deontologica che, vista l’attuale frammentazione degli enti istituzionali esistenti in Italia, in questo momento non è garantita, sia nei confronti di organismi internazionali, che dei cittadini che ne fanno richiesta".

"Soprattutto sul Web – sostiene -, la nostra professione è esposta, e spesso danneggiata, da fonti d’informazione che provengono da soggetti non istituzionali, come i privati. Con il rischio, per chi è tenuto a fornire previsioni istituzionali, non solo di perdere la propria credibilità, ma di essere soggetto anche a conseguenze civili e penali. Inoltre la meteorologia è importante anche in altri settori, come l’agricoltura o la produzione di energia: basti pensare allo sviluppo delle rinnovabili".

Dato che lo Stato latita, le Regioni hanno fatto da sé, creando e sostenendo strutture operative tecnico-scientifiche, i servizi meteo regionali.

Il rischio, però, è di andare incontro a duplicazioni, sovrapposizioni e sprechi di risorse, proprio per la mancanza di un coordinamento unico. Eppure il nostro Paese, anche per la sua particolare conformazione orografica e la sconsiderata cementificazione del territorio, è sempre più vulnerabile a eventi meteorologici intensi. “L’analisi dei dati e degli scenari climatici indicano chiaramente quanto il nostro Paese sia più esposto e fragile rispetto ad altri – sottolinea Grazzini -. Il nostro territorio è, infatti, al primo posto in Europa nella non invidiabile classifica del dissesto idrogeologico”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano →
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