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Giovedì, 18 Aprile 2024

"Io, emigrato in Germania, prigioniero e schiavo della mafia"

La storia di Federico: partito per la Germania nel 2011 fuori dai confini del Belpaese ha incontrato la 'ndrangheta. Ricatti, umiliazioni e sfruttamento: ora racconta la sua drammatica esperienza

Era il 2011 e aveva 22 anni: aveva deciso di partire per la Germania, di lasciare l'Italia e Milano. Un periodo difficile: il nostro Paese era nel bel mezzo della crisi, il periodo delle lacrime e del sangue. Federico con la sua partenza sperava di costruirsi un futuro migliore da quello che aveva davanti. Così, arrivato a Costanza, tra Germania e Svizzera, prende contatti con la comunità locale di connazionali, sperando in qualche aiuto stimolato dal senso di appartenenza. E' qui che Federico ha incontrato la 'Ndrangheta:

Alla prima porta alla quale ho bussato la risposta è stata positiva. Era uno dei tanti ristoratori italiani. Mi prese a lavorare in nero come cameriere e mi offrì una sistemazione. Mi sembrava l'ideale per iniziare. Mi resi subito conto che la situazione non era come mi aspettavo. Venni sistemato in una stanza da condividere con altre otto persone, tutti ragazzi italiani o albanesi che facevano i camerieri o i cuochi nei ristoranti italiani della città

Da qui è iniziato il suo incubo fatto di sfruttamento, ricatti e umiliazioni: 

La mattina ci svegliavamo e andavamo a lavorare, ognuno per il proprio locale. Avevamo un solo mazzo di chiavi da condividere in nove persone, che era sempre in mano allo stesso ragazzo. I datori di lavoro erano apparentemente persone diverse, ma si conoscevano tutte e si spartivano, oltre che i camerieri, anche il controllo delle diverse attività italiane della zona. In caso di problemi con uno di loro si avevano problemi con tutti. Quando si parlava di stipendio il 'padrone'  diceva che ne avremmo parlato più avanti e se gli facevo presente che la sistemazione non era ottimale lui mi rispondeva che se non mi andava bene potevo anche andarmene a dormire per strada

Federico non sapeva che la polizia locale era già sulle tracce delle 'ndrine di Costanza: da tempo quella città è in mano alla mafia calabrese. Oggi Federico è tornato a Milano, dove ha trovato lavoro come cuoco, ha messo su famiglia e si è lasciato alle spalle quel passato drammatico. Ecco perché ha deciso di raccontarsi sulle pagine de L'Espresso.

Fonte: L'Espresso →
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