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Giovedì, 18 Aprile 2024

"Con la nuova legge elettorale in parlamento ci andranno solo cinque partiti"

D'Alimonte in un'intervista su Repubblica commenta: "So che non si poteva ottenere di più. E considero un risultato insperato, merito dell'abilità di Renzi, aver ottenuto il secondo turno di ballottaggio nel caso in cui nessuno superi il 35 per cento dei voti"

I partiti che non raggiungeranno il 5 per cento dei consensi sono fuori dal Parlamento.

E' uno dei pochi punti fermi e sicuri della prossima legge elettorale, l'Italicum.

In base ad alcuni recenti sondaggi nel prossimo Parlamento approderanno cinque partiti, "Pd, Fi, Ncd, M5S e Lega", e le liste bloccate "non sono il male assoluto. Possono essere usate molto bene, per esempio per equilibrare la presenza di genere". E' quel che pensa Roberto D'Alimonte, esperto di sistemi elettorali che ha collaborato con Matteo Renzi nella trattativa con Silvio Berlusconi

D'Alimonte in un'intervista su Repubblica commenta: "So che non si poteva ottenere di più. E considero un risultato insperato, merito dell'abilità di Renzi, aver ottenuto il secondo turno di ballottaggio nel caso in cui nessuno superi il 35 per cento dei voti". "Avrei preferito un sistema basato sui collegi uninominali e sul doppio turno. Ma ci siamo trovati di fronte alla netta ostilità di Berlusconi".

Il Cavaliere, spiega D'Alimonte, teme "che al secondo turno molti dei suoi elettori non vadano a votare, per pigrizia".

L'esperto spiega anche che non sono riusciti ad alzare la soglia fissata per il premio, 35%, "evidentemente Berlusconi spera di vincere al primo turno, evitando il ballottaggio".

Sostanziale accordo generale invece sul premio del 18 per cento dei seggi: "L'unico modo per rendere governabile l'Italia è un sistema maggioritario. Anzi, dis-proporzionale". "Ai sostenitori delle preferenze - aggiunge - vorrei ricordare che in Lombardia solo il 14 per cento degli elettori le ha usate, alle ultime regionali, contro il 90 per cento degli elettori calabresi. Allora mi domando: le preferenze favoriscono il voto di opinione o sono uno strumento di chi fa politica con metodi clientelari, se non addirittura criminali? E poi: le preferenze alzano a dismisura i costi delle campagne elettorali, portano corruzione e indeboliscono i partiti che diventano comitati elettorali".

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