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Martedì, 23 Aprile 2024
Un'amicizia eterna / Germania

Schumacher, le visite dell'amico Jean Todt: "Non lascerò mai solo Michael"

Il numero della Fia non dimentica l'amicizia con il campione tedesco e la sua famiglia. In questi anni ha mantenuto uno stretto riserbo sulle condizioni dell'ex pilota

Un’amicizia che va oltre il lavoro e la vicinanza fisica. Quello tra Jean Todt, manager francese e ora presidente della Fia (Federazione Internazionale dell'Automobile) e ex pilota automobilistico tedesco, Michael Schumacher, è proprio quel genere di rapporto. Lo ha confermato Todt in persona rivelando che continua frequentemente a fare visita a colui che rimarrà per sempre la leggenda della F1. L’incidente e gli anni trascorsi non hanno minimamente scalfito la loro amicizia. Schumacher ha subìto una grave lesione cerebrale in seguito ad un incidente sugli sci nel dicembre 2013.

Fu posto in coma farmacologico per sei mesi. Da allora sulle sue condizioni di salute è calato il riserbo, voluto espressamente dalla sua famiglia che non ha mai smesso di stargli accanto. E neanche il suo amico Jean Todt. Lui è uno dei pochi che ha accesso a casa Schumacher. Rispettando il volere della famiglia però non si è mai lasciato andare a frasi fuori luogo o a dichiarazioni sullo stato di salute dell’ex campione. Solo di recente lo ha ricordato, commosso, in un’intervista.

“Non lo lascio solo”

“Non lo lascio solo. Lui, Corinna, la famiglia, abbiamo avuto così tante esperienze insieme. La bellezza di ciò che abbiamo vissuto fa parte di noi e va avanti”. Una delle ultime visite a settembre dello scorso anno, la pandemia poi ha bloccato un po’ tutto. Todt ha raccontato di recente quella visita: “Sta combattendo. Mio Dio, sappiamo che ha avuto un terribile e sfortunato incidente sugli sci che gli ha causato molti problemi. Ma ha una moglie fantastica accanto a lui, ha i suoi figli, le sue infermiere e possiamo solo augurargli il meglio e augurare il meglio anche alla famiglia. Tutto quello che posso fare è stargli vicino finché non sarò in grado di fare qualcosa, e poi lo farò. Penso che sia il massimo che posso fare per lui”.

Schumacher ha vinto sette titoli mondiali e detiene il record di F1 per i giri più veloci (77) e il maggior numero di gare vinte in una sola stagione (13, condiviso con Sebastian Vettel). Ora in Formula 1 c’è un altro Schumacher. Si chiama Mick ed è il figlio dell’ex campione. È un pilota automobilistico in pista con la scuderia Haas. Vincitore nel 2018 della F3 europea e nel 2020 della Formula 2. Dal 2019 è membro della Ferrari Driver Academy, un programma sportivo della Ferrari che ha come scopo quello di formare i piloti selezionati dal punto di vista agonistico, umano e professionale. Un nome, una garanzia.

Fonte: Daily Mail →
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