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Giovedì, 25 Aprile 2024

"La Lombardia verso il lockdown totale" (ma la Regione smentisce)

Il coprifuoco, gli studenti a casa e i centri commerciali chiusi potrebbero non bastare. Per questo sul tavolo del governatore Fontana sta per arrivare un documento per blindare tutto

Il Messaggero scrive oggi in un articolo a firma di Claudia Guasco che il presidente della Lombardia Attilio Fontana studia il lockdown totale per la regione. I 3.570 contagi in più registrati ieri, di cui 2.023 in provincia di Milano fanno pensare che il coprifuoco dalle undici di sera alle cinque del mattino, gli studenti dei licei a casa, i centri commerciali chiusi nei fine settimana non bastino ad arginare la seconda ondata dell'epidemia di coronavirus. Per questo sul tavolo del governatore starebbe per arrivare un documento per blindare tutto, secondo il quotidiano. Ma la Regione smentisce tutto in una nota. 

Il documento è da giorni in fase di approfondimento. Il presidente Fontana si sta confrontando con le organizzazioni di categoria, a cominciare da Assolombarda che riunisce le imprese, per stabilire quale parte produttiva possa continuare a lavorare. L’intenzione sarebbe quella di chiudere le attività non ritenute essenziali. Per il resto, tutti a casa. «La situazione è in netto peggioramento. Forse più rapidamente di quanto i meno ottimisti di noi, i meno riduzionisti, potevano pensare. Servono, presto, interventi davvero efficaci», avverte il direttore del reparto Malattie infettive del Sacco Massimo Galli.

«Stiamo di nuovo lavorando, in ospedale, a ritmi molto serrati. Purtroppo, visti i trend, era prevedibile. Ora però bisogna muoversi e fare tutto il possibile per invertire la tendenza. La situazione si sta facendo veramente difficile, specie a Milano. Chi può non esca e limiti i contatti sociali allo stretto indispensabile. Salvaguardiamo gli anziani da Covid-19».

Ieri il rapporto tra contagi e tamponi effettuati ha raggiunto il 16,7%, i malati in terapia intensiva sono saliti a 242 (+11) e i ricoveri per Covid a 2.459 (+133). I decessi sono stati diciassette.

La progressione è inarrestabile e Milano è il focolaio, tanto che una settimana fa il sindaco Giuseppe Sala era pronto a decretare la città zona rossa. Una blindatura totale, non si entra né si esce, per tentare di arginare il contagio.Ma il provvedimento è rimasto nel cassetto, il sindaco per evitare contrapposizioni ha preferito attendere il decreto della Regione. Che ora è pronta a un lockdown totale, necessario in termini sanitari benché costoso sotto il profilo economico.

Ieri ristoratori, gestori di bar e pub, costretti ad abbassare le saracinesche, hanno manifestato a pochi passi dalla Prefettura di Milano, mentre da un rapporto di Assolombarda emerge che tra aprile e giugno in Lombardia si contano oltre 210 mila assunzioni in meno rispetto al 2019. Ora però la priorità è la pressione sugli ospedali e sui pronto soccorso: se ieri gli interventi per motivi respiratori e infettivi sono stati 325 tra Milano e Monza, nella prima settimana di agosto oscillavano tra gli 80 e i 95. Più che triplicati, dunque.

Perché il pericolo lockdown in Italia è ancora dietro l'angolo

EDIT: "Le notizie pubblicate dal quotidiano 'Il Messaggero'  sono false". Lo scrive in una nota Regione Lombardia in relazione all'articolo apparso oggi in prima pagina sul quotidiano romano con il titolo 'Lombardia il virus è fuori controllo. Fontana prepara il lockdown totale'. "Non si riesce proprio a capire perché - prosegue la nota - una parte dell'informazione si ostini a seminare insicurezza, instabilità e paura. Di tutto abbiamo bisogno, tranne che di questo". "A rendere ancora più grave e inaccettabile il caso specifico - conclude la nota - è la richiesta, ieri pomeriggio, da parte de 'Il Messaggero' di una conferma alla notizia. Notizia che era stata smentita da Regione Lombardia".

Fonte: Il Messaggero →
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