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Sabato, 20 Aprile 2024

"Chi subisce lockdown e chiusure deve essere risarcito"

Franco Bechis su Italia Oggi parla del Dpcm su mascherine, multe e coprifuoco e propone un "piccolo ombrello finanziario" per le imprese che devono affrontare la tempesta

I mini lockdown vanno risarciti. In caso contrario saltano per aria interi settori economici. E se il presidente del consiglio Giuseppe Conte impone nuovi vincoli deve anche pagare i danni di chi li subisce. Franco Bechis su Italia Oggi parla del Dpcm e delle nuove regole su mascherine e multe e del coprifuoco che in Campania è stato imposto per i locali pubblici (ma il governo esclude di lavorare a chiusure anticipate a livello nazionale), e propone un "piccolo ombrello finanziario" per le imprese che devono affrontare la tempesta perché altrimenti rischiano tutti di fallire: 

La situazione finanziaria delle imprese e dei lavoratori italiani sta tornando nuovamente drammatica e il governo sembra non essersene nemmeno accorto. Faccio un esempio molto concreto: ricordate il «poderoso intervento» sul sistema bancario per dare 400 miliardi di euro di finanziamenti con garanzia pubblica a seconda dei casi totale o significativa? Partì malissimo, ma poi sembrava avesse ingranato. Alla data del 2 ottobre erano stati richiesti (non erogati) prestiti per 87,5 miliardi, e di questi 18 miliardi erano operazioni inferiori ai 30 mila euro con garanzia totale dello Stato. Ma nell’ultimo mese quelle richieste sono fortemente rallentate: da maggio ad agosto ogni giorno arrivavano domande dalle pmi per 114 milioni di euro, da agosto ad oggi per 37 milioni di euro.

Meno domande perché le imprese stanno meglio? No. Meno domande perché le banche hanno tirato un robusto freno su quei prestiti. Perché hanno bisogno di dare un’occhiata ai propri bilanci dopo l’ennesima stretta sui crediti diffi cili imposta nel momento più sbagliato possibile dall’Eba, l’autorità bancaria europea, che impone agli istituti di svalutare anche i crediti di diffi - cile realizzo (unlikely to pay) oltre a quelli deteriorati. Quindi le banche stanno riesaminando la situazione debitoria delle imprese che chiedono quei nuovi prestiti garantiti dallo Stato perché la moratoria concessa a inizio pandemia dal governo sta per scadere (come quella sulle cartelle fi scali che ora pioveranno sulla testa di imprese e persone fi siche). Se si blocca il rubinetto delle banche, le imprese saltano una dopo l’altra e rischiamo la catastrofe. Forse sarebbe il caso di mettere testa a questo, invece di baloccarsi con dichiarazioni dio fantasia sull’utilizzo di quel Recovery Fund che non c’è e a lungo non ci sarà.

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Fonte: Italia Oggi →
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