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Venerdì, 29 Marzo 2024
Sopra le righe

Lotito shock: "Positivo non vuol dire contagioso. Anche nella vagina delle donne ci sono i batteri..."

Il presidente della Lazio ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla questione tamponi di alcuni suoi calciatori: "Ci stanno facendo il gioco delle tre carte"

È caos intorno al caso-tamponi della Lazio. Ieri sono arrivati i tre casi di positività segnalati dal Centro Biomedico di Roma in seguito a tamponi rapidi, poi smentiti dagli esiti dei tamponi processati dal laboratorio Futura Diagnostica di Avellino. E mancano poche ore alla partita contro la Juventus, in programma domenica alle 12.30 all'Olimpico di Roma.

Lotito: "Positivi? Anche nella vagina delle donne ci sono i batteri"

Intanto Claudio Lotito, presidente biancoceleste, parla a "la Repubblica", spiegando con un linguaggio decisamente sopra le righe: "Ve l’ho detto stamattina, ce stanno a fa’ il gioco delle tre carte. Ma che vuol dire positivo? Positivo vuol dire contagioso, no? Anche nella vagina delle donne, di tutte le donne del mondo, ci sono i batteri. Ma mica tutti sono patogeni, solo alcuni in alcuni casi diventano patogeni e degenerano".

Il presidente della Lazio ha parlato anche del collega del Torino Urbano Cairo, anche lui positivo al coronavirus, attaccandolo: "Cairo mi odia a morte dopo che ha perso con me, i suoi giornali mi attaccano per questo. Ma perde sempre, è ultimo in classifica".

"Anche Tare è positivo. Ma oggi nessuno ti dice se uno infetta oppure no. C’è un’aleatorietà dell’interpretazione dei risultati. Per me la valutazione la deve fare il medico, io non lo so se Immobile si sia allenato martedì perché non ero a Formello, ma il medico lo ha valutato, gli ha rifatto l’idoneità sportiva, la capacità polmonare a riposo e sotto sforzo e stava meglio di prima. Una questione è come vengono conservati i reagenti, i tamponi, come viene effettuato il test. Immobile in campo a Torino? Abbiamo il tampone, era negativo. Nessun vuol far giocare i positivi, ho fatto fare i tamponi pure ai familiari".

"Ho chiesto a Gravina di introdurre una struttura unica che faccia i test per tutti, che imponga gli stessi parametri per tutti - ha continuato il patron della Lazio -. Ho suggerito Federlab, che li fa già per la Serie C. Serve un ente terzo, così finisce la tarantella. Pensi che un altro giocatore che era risultato positivo ai test della Uefa si è andato a fare un tampone per conto suo. Ed è risultato negativo. Il laboratorio di Avellino? Sapevo che Taccone fosse stato presidente dell’Avellino, ma non c’entra niente. Quando c’è stata necessità di introdurre i tamponi per tutta la squadra ho chiesto allo Spallanzani, ma mi hanno detto che non era il caso. Poi c’era il Campus biomedico, che era vicino a Trigoria ed era l’unico nel Lazio, se lo immagina la gente in fila e noi che passiamo avanti? Non mi andava che si pensasse che i giocatori avevano una corsia preferenziale rispetto ad altri cittadini, la salute è uguale per tutti. Quando ho chiesto per la Salernitana mi hanno detto che c’era il centro di Taccone, uno dei pochi convenzionati con la Regione Campania. E abbiamo scelto lui anche per la Lazio".
 

Fonte: La Repubblica →
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