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Sabato, 20 Aprile 2024
Arezzo

Vede le figlie oltre il vetro e riprende a curarsi: Gioconda, malata Covid, salvata dalla “finestra degli abbracci”

Dopo settimane in ospedale ad Arezzo, l’anziana aveva iniziato a rifiutare le cure finché i medici non hanno organizzato “l’incontro”

Aveva iniziato a lasciarsi andare. Dopo settimane di ricovero in ospedale, positiva alla Covid, è stato come se Gioconda non volesse più andare avanti. I medici del San Donato di Arezzo hanno allora provato una soluzione strema, spostando il letto della 73enne verso la finestra dove l’attendevano, dall’altra parte del vetro, le sue due figlie Manuela e Maura. Un semplice intervento che però ha avuto un effetto incredibile, perché da quel momento Gioconda ha ripreso a combattere, per poter prima o poi riabbracciare i suoi angeli.

È la storia commovente raccontata da ArezzoNotizie. La signora Gioconda si trova in ospedale ormai da 40 giorni. Prima era stata ricoverato in terapia intensiva dove i medici, a causa delle sue fragili condizioni di salute, l’avevano intubata per 6 giorni per farle indossare il casco per la respirazione e poi l’avevano trasferita nel reparto di malattie infettive con polmonite e sepsi.

“Rifiutava il cibo e le medicine, si strappava gli aghi. Dal punto di vista medico stava meglio ma non potevano curarla se lei rifiutava tutto”, ricorda il dottor Danilo Tacconi, direttore del reparto. Da lì la decisione di telefonare alle figlie di Gioconda, con la proposta di mostrarsi alla mamma attraverso la finestra. “Il nostro reparto è al piano terra e quindi l’operazione era piuttosto semplice da organizzare. Lo abbiamo fatto. Adesso Gioconda ha accettato di riprendere a mangiare e a curarsi”, dice Tacconi. 

finestra abbracci arezzo-2

“Non potevo entrare e parlare con la mamma. Su dei fogli le abbiamo scritto che le vogliamo bene e che ci manca. Li ho accostati al vetro della finestra. Nei suoi occhi ho visto il dolore e la paura. Spezza il cuore lasciare sola una persona che si ama quando sta male e rischia di morire - racconta Manuela, una delle due figlie della signora Gioconda -  Lo so che non ci sono alternative e io non posso che ringraziare i medici per quello che hanno fatto e stanno continuando a fare. Non solo per la mamma ma anche per noi figlie, permettendoci di vederla anche se da una finestra”. 

Al San Donato, assicura Tacconi, “le abbiamo provate veramente tutte con i nostri pazienti”, per cercare di far mantenere loro l’importantissimo contatto con la famiglia a distanza, tra telefonate e videochiamate. La “finestra dell’abbraccio” è stata un espediente sicuro che si è potuto mettere in pratica vista la situazione “assolutamente particolare” di Gioconda. “Stiamo seguendo il dibattito nazionale sulla possibilità di far accedere i parenti all'interno delle degenze Covid ma i problemi sono molti. Di sicurezza ma anche organizzativi perché sarebbe necessario far indossare tutti i dispositivi di protezione e questa è una procedura che deve essere accompagnata da personale esperto”. 

Fonte: ArezzoNotizie →
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