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Venerdì, 19 Aprile 2024

Roma, protestano i vigili urbani: "Finito il tempo degli impiegati in divisa"

In occasione della manifestazione nazionale della polizia locale del 13 gennaio Roma today ha intervistato il segretario romano del Sulpl, Stefano Giannini, per capire i motivi della protesta: "Facciamo i poliziotti con leggi e strumenti da impiegati"

Roma, piazza Santi Apostoli. I vigili urbani, o meglio gli agenti di polizia locale, sono pronti alla mobilitazione che vedrà affluire nella Capitale coordinamenti da tutta Italia per chiedere maggiore tutela degli operatori della polizia municipale e più in generale per spingere verso una riforma generale dell'intero settore. 

Gli agenti di polizia locale sostengono di lavorare in una condizione giuridica non chiara rispetto alle funzioni da loro esercitate. A livello operativo svolgono talvolta funzioni comparabili a quelle delle polizie dello Stato senza tuttavia avere una legge di riferimento che definisca in modo preciso i loro compiti, le forme di collaborazione con altre forze dell'ordine e, soprattutto, le forme di tutela basilari. Obiettivo è ottenere quindi  un equo indennizzo per causa di servizio, una previdenza e assistenza equiparata alle altre forze dell'ordine, la qualifica di polizia giudiziaria e polizia dello stato su tutto il territorio nazionale, l'accesso alle banche dati per operare rapidamente nell'interesse dei cittadini e glistrumenti di tutela e servizio esterno in sicurezza e obbligatoriamente almeno in coppia.

Insomma un vigile un po' meno impiegato e un po' più poliziotto. Su Roma ad aderire convintamente alla manifestazione è uno dei sindacati autonomi, il Sulpl. Abbiamo sentito il segretario romano Stefano Giannini per provare a capire i motivi di questa protesta e come concretamente i problemi ostacolano il servizio che viene reso ai cittadini.

Giannini, oggi il vigile urbano è più un impiegato o un poliziotto?
Per la legislazione è un impiegato. Nei fatti però è un poliziotto a tutti gli effetti. La Polizia Locale nel corso degli ultimi anni infatti è stata costretta dalla Stato a sopperire a quei compiti prima di esclusiva competenza delle altre forze di Polizia. Basti ricordare che solo negli anni 90 la Polizia Stradale ancora rilevava gli incidenti stradali con feriti a Roma. Il problema è che la legislazione che ci regolamenta è del secolo scorso.

Perché una manifestazione per ribadire il lavoro che fate?
Perché la legge ingessa la nostra quotidiana attività di Polizia con norme anacronistiche. La manifestazione nasce da un moto spontaneo di protesta dei colleghi in rete a cui il nostro sindacato ha aderito ben volentieri. Nella stessa data data manifestammo anche noi lo scorso anno sotto al parlamento per richiedere le stesse cose. Ovvio che più siamo a chiederle e meglio è. Non si può più pensare di avere un contratto da impiegati e un ruolo da poliziotti.

Nella quotidianità questi problemi di mancato riconoscimento del vostro status cosa comportano?
Gli ultimi due esempi di brillanti attività di polizia sono stati l'individuazione del pirata che ha falciato i pedoni alla fermata del bus e l'arresto degli stupratori in centro. Nel primo caso abbiamo rallentato l'attività investigativa perchè non potevamo uscire dal Comune. Bisognava fare accertamenti a Guidonia, ma il nostro regolamento ci vieta, senza autorizzazione del giudice, la possibilità di fare acceratamenti fuori dal Comune di competenza. Nel secondo le colleghe ferite nella colluttazione saranno trattate in malattia come se fossero influenzate. Fossero state poliziotte invece ci sarebbe stata la causa di servizio ad indenizzarle.

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Fonte: RomaToday →
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