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Venerdì, 29 Marzo 2024

Lo sfogo di Marco Columbro: "Prima l'emorragia cerebrale, poi la morte televisiva"

Marco Columbro è tornato sul palco dopo l'emorragia cerebrale che lo ridusse in coma. "Guarii presto, ma nessuno mi ha più cercato", racconta in un'intervista a Il Giornale

ROMA - "Per la televisione io sono morto. E avrei potuto esserlo sul serio, in effetti. Invece sono vivo e vegeto. Per tutti. Tranne che per la tv". Marco Columbro si confessa al quotidiano Il Giornale dopo quattordici anni dall'aneurisma che lo ha colpito e che per poco non lo ha stroncato.

"Ero al top della mia carriera. In pochi anni avevo ottenuto il massimo che si potesse desiderare. Quando all'improvviso fui colpito da un'emorragia cerebrale. In realtà fu un colpo di fortuna: grazie a quell'emorragia, infatti, scoprirono che nel mio cervello covava qualcosa di ben più grave. Un aneurisma. Come dinamite pronta a esplodere. Me ne liberarono e mi salvarono la vita".

La sua vita televisiva è finita in quell'istante: "Pur essendomi perfettamente ripreso, da quel momento sul mio lavoro calò il buio totale. La malattia non aveva lasciato alcuno strascico. Ma l'anno di assenza dalla ribalta televisiva fu sufficiente a farmi ritenere televisivamente defunto". L'unica che non lo ha mai dimenticato è Lorella Cuccarini, "una delle poche dell'ambiente a starmi sempre vicina. Una vera amica: sono tuttora molto legato a lei". E il pubblico: "La gente comune mi cercava, mi chiedeva: Ma ora che è tornato quello di prima, perché non torna in tv?. E io non sapevo mai cosa rispondere". Così si è innamorato del teatro, "il mio vero lavoro", e ora è in scena a Roma con Gaia De Laurentiis in "Alla stessa ora il prossimo anno" di Bernard Slade.

Fonte: Il Giornale →
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