C'è il sì definitivo, dal 2014 in Uruguay la marijuana sarà venduta dallo Stato
Il Senato uruguayano ha approvato per 16 voti contro 13 la legalizzazione della produzione e della vendita di marijuana
E' stato un lungo anno di polemiche, di discussioni, di proteste, di manifestazioni a favore. Dopo dodici mesi di polemiche feroci, ieri il Senato uruguayano ha approvato per 16 voti contro 13 la legalizzazione della produzione e della vendita di marijuana. E' stato approvato in via definitiva il progetto di legge che prevede che sarà lo Stato a farsi carico della produzione, distribuzione e vendita della marijuana.
L'obiettivo è dare un colpo mortale al narcotraffico. L'Uruguay è il primo Paese al mondo a permettere anche la produzione privata di marijuana, scrive El Espectador.
La legge prevede la creazione di un Istituto di regolamentazione della cannabis (Inc), che concederà licenze ai privati per la coltivazione delle piante da parte di singoli (massimo sei piante a testa), associazioni di consumatori (massimo 45 soci e 99 piante) e produttori più importanti, che venderanno la marijuana attraverso una rete di farmacie autorizzate, per un massimo di 40 grammi mensili a persona. Per rendere possibile il controllo del mercato della marijuana sarà creato anche un registro di consumatori, la cui privacy sarà garantita dalle norme già esistenti in materia di protezione dei dati.
Quando in Uruguay erano le 22.45 di sera, il presidente del Senato Danilo Astori ha chiuso la sessione. Pedro Bordaberry, dell'opposizione, attacca: "Prima marciavate con il Che per la terra, oggi siete uniti a Rockfeller e Soros per la mariujana". I due magnati sono tra i due principali sponsor della proposta di legalizzazione della “maria”. La nuova legge, spiegano i sostenitori del progetto, è utile per ridurre i danni ai consumatori e regola il settore.
L'anno prossimo si passa ai fatti. A giugno o luglio la prima "canna di stato" sarà realtà.
