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Martedì, 19 Marzo 2024
La storia / Nuova Zelanda

L'uomo che è rimasto 14 ore in acqua e si è salvato grazie a un ammasso di rifiuti

Il marinaio Vidam Perevertilov è riuscito a salvarsi nuotando verso una boa abbandonata. Lasciato in acqua per ore, è riuscito a rimanere a galla fino all'arrivo dei soccorsi

Vivo dopo 14 ore in acqua grazie a un pezzo di spazzatura che galleggiava in mare. È l’incredibile storia di un marinaio, Vidam Perevertilov, raccontata dal figlio Marat. Un’avventura rocambolesca che ha avuto fortunatamente un epilogo positivo e che è destinata ad essere anche la trama di un film. Vidam lavorava a bordo di una nave da carico nell’Oceano Pacifico. Quando è accaduto l’incidente stava effettuando un percorso di rifornimento tra il porto di Tauranga in Nuova Zelanda e l'isolato territorio britannico di Pitcairn. Dopo un turno nella sala macchine ha cominciato a sentire un caldo esagerato, così ha pensato di uscire sul ponte della nave per prendere un po’ di aria. L’intenzione era quella di rientrare e tornare a lavoro, ma qualcosa deve essere accaduto.

La caduta in acqua 

Forse un malore, probabilmente ha perso i sensi, non è ancora chiara la dinamica. Fatto sta che il 52enne si è ritrovato in mare e senza un giubbotto di salvataggio. Finito in acqua la prontezza di riflessi e l’istinto di sopravvivenza lo ha tenuto sveglio e in vita. Ha subito pensato a come mettersi in salvo. Ha visto in lontananza un oggetto nero e ha nuotato con tutte le sue forze verso quell’oggetto anche se non riusciva ad identificarlo e nonostante fosse lontano diversi chilometri. Alla fine si è rivelato essere una boa da pesca abbandonata da qualcuno in mare aperto. Una boa a cui si era attaccato un ammasso di rifiuti col tempo ma che comunque riusciva a rimanere a galla. Eppure è stata la sua ancora di salvezza dal momento che la nave, non accorgendosi della caduta in acqua del suo marinaio, ha continuato la sua navigazione. Dopo una nottata trascorsa in acqua l’uomo è riuscito a raggiungere la boa. Solo dopo sei ore l’equipaggio della nave si è accorto che Vidam non era a bordo e così la nave ha virato.

Il salvataggio 

I suoi colleghi a bordo sono riusciti a risalire approssimativamente alla sua posizione incrociando i registri di lavoro dai quali si evinceva che Perevertilov aveva lavorato a bordo fino alle quattro del mattino, e le coordinate della nave ossia in quell’esatto momento dove stava navigando: a circa 400 miglia nautiche a sud delle Isole Australi della Polinesia francese. In contemporanea dalla nave sono partiti messaggi di soccorso e si sono levati in volo gli aerei della marina francese. Una ricerca congiunta che fortunatamente ha dato un risultato positivo. Coinvolgendo anche il servizio meteorologico francese che ha studiato i venti per calcolare il punto in cui la corrente poteva aver spinto l’uomo, finalmente il 52enne è stato tratto in salvo dalla sua stessa nave.

Quando finalmente Vidam vede all’orizzonte la sua nave quasi non riesce a crederci e alza la mano per attirare l’attenzione chiedendo aiuto. Una voce flebile che è stata udita da uno dei passeggeri della nave che alla fine ha portato il marinaio al sicuro a bordo. L’incredibile storia è stata raccontata dal protagonista al figlio Marat attraverso alcuni messaggi chat. È stato il figlio a divulgarla affidandola al sito di notizie della Nuova Zelanda Stuff. "Sembrava più vecchio di circa 20 anni – ha dichiarato il figlio - ed era molto stanco, ma era vivo. La sua volontà di sopravvivere era forte, io probabilmente sarei annegato subito, ma lui si è sempre mantenuto in forma e in salute ed è per questo che penso che è riuscito a sopravvivere e a raccontare la sua storia.

Fonte: BBC News →
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