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Sabato, 20 Aprile 2024

Cosa ha detto Mario Monti all'Onu?

Il discorso del primo ministro italiano all'Assemblea delle Nazioni Unite

Il premier italiano Mario Monti ha preso ieri la parola nella sessione plenaria dell'Assemblea delle Nazioni Uniti. Ecco nel dettaglio cosa ha detto.

CRISI  ECONOMICA - L'Italia non è più un problema per l'Europa, sono state messe in atto misure che hanno "l'obiettivo di portare il Paese fuori dalla crisi" e ci sono i prerequisiti per la crescita. Il premier ha inoltre detto che "l'Europa sta lavorando per risolvere i problemi" ed è per questo possibile essere "più ottimisti" sul futuro del Vecchio Continente.
L'Italia "continuerà a fare la propria parte per un ulteriore rafforzamento della sostenibilità fiscale e migliorare il potenziale di crescita". "Non possiamo ignorare l'importanza delle misure che sono state decise al livello di Unione Europea per rafforzare la governance e l'integrazione fiscale. E' anche essenziale che i governi europei ottengano risultati a livello nazionale", ha detto ancora il presidente del Consiglio.

IRAN - "Non possiamo sottovalutare il pericolo crescente di una proliferazione nucleare. L'Italia sostiene l'impegno dell'Aiea per ottenere chiarimenti sulla vera natura del programma nucleare iraniano". "Chiediamo che l'Iran rispetti le risoluzioni del Consiglio di sicurezza. L'Italia sostiene la necessità di maggiori controlli sulle armi del regime" ha detto Monti, aggiungendo che attende "concrete misure per il disarmo nucleare, come proposto dal presidente Obama a Praga".

SIRIA - Porre fine ai massacri in Siria, la comunità internazionale deve agire. "Nulla può essere raggiunto senza buona volontà e buona fede, di cui abbiamo bisogno se vogliamo mettere fine ai massacri in corso e alle massicce violazioni dei diritti umani in Siria. Il regime di Damasco si rifiuta di rispettare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu e continua a commettere violenze indiscriminate contro i civili. L'Italia sostiene totalmente la missione del nuovo inviato speciale per la Siria" e crede sia necessario che il Consiglio di sicurezza "superi lo stallo che sta impedendo un'effettiva azione internazionale. La storia non sarà clemente nel giudicare i responsabili" ha aggiunto Monti.

EUROPA - E' chiaro che "il concetto di 'più Europa' è un concetto di interesse generale", soprattutto perché nel 2011 i mercati finanziari hanno mostrato "gravi segnali di tensione, soprattutto per il deterioramento dei conti pubblici" e quello che si sta sperimentando "non sono squilibri ciclici ma la crisi peggiore e più profonda della storia dell'Unione Europea".Monti ha sottolineato tuttavia che in passato altre crisi "hanno minacciato il progetto europeo", ma è sempre stato trovato un modo di superarli.
Trovando una soluzione alla crisi del passato, ha detto ancora il presidente del Consiglio, "gli europei hanno capito quanto i loro interessi sono fortemente integrati e le economie interdipendenti". Monti ha inoltre sottolineato che "il mondo ha compreso quanto sia essenziale un'Europa in grado di stare sulle proprie gambe per affrontare i problemi dell'economia e della sicurezza globale e quanto sia importante la ripresa dell'Eurozona per l'economia globale".

RIFORMA ONU - L'Italia darà "un contributo attivo agli sforzi per rivitalizzare l'Assemblea Generale, migliorandone il ruolo e l'efficienza". "Oggi più che mai il mondo ha bisogno dell'autorità delle Nazioni Unite e la riforma del Consiglio di Sicurezza è un elemento chiave di questa agenda".
Monti ha ricordato che un Consiglio di Sicurezza efficiente è cruciale non solo per affrontare le sfide per la pace e per creare un migliore ordine internazionale". Per il presidente del Consiglio una riforma equa del Consiglio di sicurezza è "una questione di legittimazione piuttosto che di aumento del potere nazionale di altuni stati membri". I principi di "responsabilità, consenso e senso di legittimazione regionale devono continuare a essere la fonte di ispirazione del nostro impegno", ha concluso Monti.

MISSIONI DI PACE - L'Italia continua a fare la propria parte nella gestione delle crisi internazionali e nelle operazioni di peace-keeping, "nonostante l'attuale situazione finanziaria". "La nostra esperienza e le nostre risorse - militari e civili - rimarranno impegnate in diversi teatri critici, specialmente Afghanistan e Libano. Questo impegno costituisce un pesante fardello, ma lo riteniamo necessario per l'interesse comune" ha detto Monti.
"Alla luce di questo, aiutare la Somalia resterà un punto in cima alla mia agenda di governo, affinché ritrovi integrità e dignità" ha aggiunto il presidente del Consiglio.

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