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Giovedì, 25 Aprile 2024

E' un "maschiaccio": cacciata a 8 anni da scuola perché "non rispetta le identità sessuali cristiane"

Una storia "dell'altro mondo" che ci arriva dagli Usa

E' una bella bambina di otto anni. Va bene a scuola ed è "sveglia". Ama, come praticamente tutte le sue coetanee, i braccialetti e gli orsetti di peluche. Ma anche il baseball e i coltelli da caccia. Tre anni fa si è tagliata molto corti i capelli per fare una parrucca a un'amica malata di cancro e da allora non se li è più voluti far crescere. Non ama i vestitini e preferisce jeans e scarpe da ginnastica. Insomma, una bambina "normalissima" in tutto e per tutto, magari, come si diceva un tempo con affetto, "un po' maschiaccio".

Un tempo, perché ora questi sono cambiati. E in un'epoca di diritti di genere, e di sue negazioni, semplici preferenze in fatto di giochi e di abbigliamento hanno fatto bollare Sunnie come un pericolo "per i principi cristiani" della scuola privata che frequenta a Lynchburg, in Virginia. Ed è stata dichiarata "studente non gradito".

Apriti cielo (ndr speriamo che la scuola non si offenda se prendiamo in prestito l'invocazione d'ispirazione religiosa)! I genitori e tutti i famigliari a lei più vicini sono andati su tutte le furie e hanno denunciato la decisione del'istituto: "Noi conosciamo la Bibbia, e anche Sunnie la conosce, e crede in Gesù Cristo - ha dichiarato la nonna alla Cbs - Sunnie capisce di essere una bambina, ma si diverte con i giochi che fanno i maschietti".

La scuola, che aveva esordito con un "se Sunnie non comprende con chiarezza che Dio l’ha creata donna, e il suo abbigliamento e il suo comportamento non si adeguano all’identità che il Signore le ha assegnato, questa scuola non è il posto migliore per lei", ha replicato invocando "motivi che non possono essere resi pubblici per questioni di privacy". Ma anche ammettendo che non c'erano problemi di disciplina, solo "un po' di confusione" tra i compagni di classe.

A questo punto interviene Sunnie: "Spesso i compagni mi chiedevano se ero femmina o maschio. Non mi dava fastidio. Rispondevo che sono una bambina. Ecco tutto".

Non sappiamo come finirà questa brutta storia. Per ora vogliamo chiudere l'articolo con queste parole. Le prime della nonna: "A otto anni si è troppo piccoli per capire questioni di sessualità. Quel che possiamo affermare è che Sunnie sa di essere una femminuccia. E comunque, se un giorno scoprisse di essere lesbica o transessuale, la ameremmo anche di più". Le seconde di Sunnie: "Mi è dispiaciuto lasciare la mia scuola. Volevo solo essere libera di essere come sono".

Fonte: Cbs News →
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