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Martedì, 16 Aprile 2024

Disabile per le botte del fidanzato, lo sfogo del papà: "Chiara, l'Italia non ha dignità"

Maurizio Insidioso Monda è il papà di Chiara. Maurizio Falcioni nel febbraio del 2014 massacrò di botte l'allora fidanzata, la 16enne Chiara, riducendola in uno stato di disabilità permanente

E' la rabbia di un papà deluso dallo Stato, e con il dolore nel cuore per il destino della figlia. Maurizio Insidioso Monda è il papà di Chiara. Maurizio Falcioni nel febbraio del 2014 massacrò di botte l'allora fidanzata, la 16enne Chiara Insidioso Monda, riducendola in uno stato di disabilità permanente. L'uomo, imputato per tentato omicidio e maltrattamenti, è stato condannato a 16 anni dalla prima corte d'Appello. In primo grado aveva avuto 20 anni dal gup in sede di rito abbreviato. Alla lettura della sentenza che ha ridotto la pena all'uomo che ha ridotto sua figlia in fin di vita i nervi di papà Maurizio non hanno retto: è stato ricoverato all'Ospedale Santo Spirito. Passata la paura per il malore, ha affidato a Facebook i suoi pensieri. RomaToday racconta lo sdegno del genitore.

Maurizio Insidioso Monda scrive: "Ora sono in ospedale al Santo Spirito. Non ho tanta voglia di parlare sono stanco, ora è tutto buio. Vedere lui ridere e darsi le pacche sulle spalle con il suo avvocato è stato duro. Ne terrò conto. Tu sarai il mio motivo di vivere ancora". Non può dimenticare il sorriso del Falcioni. Anche in serata, postando la foto di Chiara oggi, sulla sedia a rotelle, torna su quell'immagine che gli ha provocato sdegno. E il papà di Chiara ha deciso di esprimerlo scrivendo a sua figlia. "Cara Chiara, oggi sono stato affianco a colui che ti ha ridotto così per sempre. Lo sai oggi sei stata oltraggiata da lui, dal suo avvocato e dai giudici che non hanno coraggio. Chiara, l'Italia è un paese dove non c'è dignità. Oggi in quell'aula si parlava solo del modo in cui riabilitare al mondo Falcioni".

"Nessuno ha mai pensato a come sei e sarai per sempre ridotta e abbandonata. Lui ha ricevuto un bellissimo sconto che lo aiuterà a tornare presto a fare la sua vita. Oggi mi piacerebbe avere la possibilità di sapere che potrei portarti via da questa Italia, bruciare la mia carta d'identità. Sarebbe un sogno: io non mi sento rappresentato più da nessuno in questo Paese. Si fanno ricorrenze, si fanno salotti e si parla di violenza sulle donne, ma al dunque chi fa del male a una donna ne esce sempre meglio di chi è vittima". Un pensiero tenero chiude il post di Maurizio: "Chiare' oggi non ci vediamo. So stato male e non mi sento bene. Vedrai che domani mi rialzo e ci rivediamo. Tu sei la mia guida e ti ringrazio perché senza di te non posso sta'".

Il legale della famiglia di Chiara, Massimiliano Santaiti, commenta così

"La prima sezione della Corte d'Appello Penale di Roma non ha avuto il coraggio di dichiarare inammissibile l'appello del Falcioni, così come da me richiesto, per mancata specificazione dei motivi di appello (semplicemente enunciati ma non specificati, appunto). La stessa corte non ha  avuto la forza di confermare l'emblematica sentenza del giudice Giacomo Ebner.

Fonte: RomaToday →
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