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Giovedì, 25 Aprile 2024

La denuncia di Max, disabile di 43 anni: "Dimenticato in Toscana dall'autobus"

Il bus attrezzato per il trasporto disabili, prenotato con giorni di anticipo, ha saltato la fermata. E' lui stesso a raccontare come si sono svolti i fatti a Repubblica Bologna.

Maximiliano "Max" Ulivieri è un 43enne bolognese con la distrofia muscolare. E' rimasto per un giorno intero bloccato a Piombino, in Toscana: “Avevo chiesto 48 ore prima un mezzo attrezzato. L’autista lo sapeva, ma ha tirato diritto".

Il bus attrezzato per il trasporto disabili, prenotato con giorni di anticipo, ha saltato la fermata. E' lui stesso a raccontare come si sono svolti i fatti a Repubblica Bologna.

Non si è perso d'animo, come potrebbe mai farlo lui che da anni è impegnato nella battaglia per i diritti delle persone con problemi di mobilità e di autosufficienza? Max gestisce siti e blog che parlano di città accessibili, esistenze senza barriere archiettoniche che così spesso rendono la vita dei disabili un faticosissimo percorso a ostacoli.

Il suo racconto è il seguente: "Io e mia moglie Enza eravamo stati da mia madre per una breve vacanza. Per rientrare a Bologna avevamo deciso di prendere il bus fino a Firenze e poi il treno, come all’andata, a rovescio. E ci eravamo organizzati di conseguenza, per tempo.. Una settimana prima ho contattato la Sita, la società che copre la linea alternandosi con la Tiemme, e ho chiesto se avevano la disponibilità di un veicolo attrezzato per il trasporto di carrozzine. Il mezzo c’era. Ho prenotato, mi hanno dato la conferma del posto e dell’ora quello stesso giorno e anche all’antivigilia del viaggio".

"Io ero un poco arretrato, in un punto in ombra, per non prendere il sole dritto in testa. Ma mia moglie, appena ha visto spuntare il bus, ha fatto un cenno al conducente, per sicurezza. Lui, anziché rispettare la fermata prevista nella tabella di marcia e la prenotazione, ha tirato dritto e ha alzato e agitato un dito, come per indicare che era strapieno di gente e che bisognava attendere il bus successivo". Ne è passato un altro, dieci minuti più tardi, della Tiemme. "Però non aveva la pedana elettrica per la salita, come tutti quelli dopo. L’autista che mi ha lasciato per strada lo ha saputo. Ha telefonato al collega in coda, ho appreso poi, avendone la conferma".

Il giorno dopo Max è riuscito a prendere il bus per Firenze senza particolari complicazioni. "L’autista non mi ha chiesto nulla. Non ha nemmeno accennato a quello che è successo il giorno prima. Forse non glielo hanno neppure detto, come se fosse una sciocchezza, una vicenda da ignorare"

Fonte: Repubblica Bologna →
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