Pinotti agli Usa: "L'Italia è pronta ad andare a Raqqa"
Il ministro ha visto il capo del Pentagono Mattis. E ha assicurato che aiuteremo la stabilizzazione di Mosul. Ma non solo: l'Italia è pronta a fare lo stesso a Raqqa, quando la capitale del Califfato cadrà
Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha visto il capo del Pentagono Mattis. E ha assicurato che l’Italia aiuterà la stabilizzazione di Mosul, addestrando le milizie che hanno liberato la città dall'Isis per inquadrarle in forze regolari.
Ma non solo: l'Italia è pronta a fare lo stesso a Raqqa, quando la capitale del Califfato cadrà, se in Siria si creeranno le condizioni politiche per intervenire.
Una novità importante. Il ministro alla Stampa spiega: "Noi finora abbiamo scelto di essere in Iraq perché c’è una risoluzione Onu e una richiesta del governo legittimo. In Siria il mandato Onu di sconfiggere il terrorismo esiste, ma la situazione politica è confusa, non tutti considerano il governo legittimo, e l’autorità locale non è riconosciuta. Questi paletti noi li manterremo. Per allargare la nostra azione bisognerà vedere se si chiarisce la questione politica in Siria, quali truppe addestrare, e su che base".
Nell’ambito di una possibile chiarificazione delle condizioni, le forze in campo, e il percorso politico, potremmo valutare un contributo.
L'Italia ha anche chiesto aiuto agli Usa sul tema dei migranti, per approntare soluzioni a lungo termine.
"Abbiamo parlato dell’hub per il Mediterraneo che nascerà a Napoli, il Sahel, la messa in funzione di progetti di capacity building negli Stati africani da dove partono i migranti, anche per distruggere le reti dei trafficanti. In questo quadro abbiamo parlato di Napoli, e delle capacità che gli Usa possono mettere in campo. In Africa, però, il protagonista principale deve essere l’Europa".