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Sabato, 20 Aprile 2024

"Io, militare malato di amianto: cacciato dall'Aeronautica"

Vincenzo, ex maresciallo dell'Areonautica, nel 2010 scopre di avere un tumore. Per la commissione è colpa di "fattori costituzionali ereditari" e viene congedato. Ma Vincenzo chiede la verità

Per dieci anni radarista, per un anno in missione a Nassiria e per dodici anni manutentore sugli elicotteri dell'Areonautica. Una carriera di tutto rispetto quella di Vincenzo Riccio, ex maresciallo dell'Areonautica. Una carriera che, però, si è fermata nel 2010 quando Vincenzo torna dalla seconda missione in Iraq e scopre di avere un tumore all'intestino. In pochi giorni, l'amara sorpresa: congedato per inabilità senza possibilità di reimpiego in ruoli civili. 

La commissione sostiene che il carcinoma sia dovuto a "fattori costituzionali ereditari", ma Vincenzo ha molti dubbi. D'altronde il curriculum parla per lui: 23 anni di servizio passati sottoponendosi all'elettrosmog, al contatto con l'uranio impoverito e a lavorare con pezzi di elicotteri contaminati da amianto, come confermato dall'Agusta Westland, la società costruttrice. 

Vincenzo, però, non ci sta e al "Fatto quotidiano" racconta la sua verità:

"Sostituivamo i pezzi a mani nude, nella disinformazione più totale. Chi deve pagare? Tutti i vertici, civili e militari, che sapevano e non hanno parlato facendo lavorare le truppe senza protezioni". 

E i problemi non finiscono qua. Perché oltre a combattere con la malattia, lui e i suoi colleghi si sono trovati a dovere lottare contro dei trattamenti inspiegabili: 

"Se un milite si ammala, viene cacciato senza nessuna tutela, tant'è che sono in tanti i colleghi che non dichiarano il proprio male per paura di perdere il lavoro. Quando saremo tutti morti, nessuno dovrà dare più spiegazioni".

Fonte: Il Fatto Quotidiano →
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