I cittadini chiedono chiarezza, verità, senza perdere ulteriore tempo. A Monteponi (Iglesias) qualcosa continua a bruciare sotto il terreno dove divampò lo scorso giugno un rogo devastante. Un fenomeno strano.

Di che sostanza si tratta? Cosa si sa sulla qulità dell'aria? E' un mix di carbonio totale, carbonio organico e metalli "in concentrazioni importanti"; "non particolarmente elevata" è quella relativa ai solfuri; "non significative" quelle di policlorodibenzodiossine, policlorodibenzofurani e idrocarburi policiclici aromatici.

Lo scrivono in una relazione  i tecnici del dipartimento Arpas Sulcis che il 9 e il 13 febbraio (a seguito dei sopralluoghi richiesti dal direttore tecnico scientifico della stessa Agenzia regionale per la protezione ambientale, dopo il sollecito della consigliera comunale Valentina Pistis) hanno fatto due distinte ispezioni nell'area dell'ex fonderia piombo, scrive l'Unione Sarda.

La combustione del materiale (risalente al periodo in cui la miniera era ancora attiva) sarebbe stata attivata dalle fiamme della scorsa estate. L'Igea, che è la società controllata dall'assessorato dell'Industria della Regione Sardegna, proprietaria del terreno, ha fatto tutti i campionamenti del caso e ha consegnato all'Arpas il materiale, mettendolo a disposizione dei tecnici.

I tecnici dell'Arpas, però, non hanno potuto campionare i fumi perché il 13 febbraio, giorno dell'ispezione, il fenomeno non era più visibile. Se la scomparsa sia temporanea o definitiva è da verificare, sicuramente ha influito il fatto che Igea ha avviato di recente alcuni lavori di bonifica dell'area. I cittadini chiedono che nulla sia lasciato in sospeso e che si vada a fondo, per fare piena luce.