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Venerdì, 29 Marzo 2024

Il mistero dei 30mila morti in più non attribuiti a Covid-19

L’Istat: aumento di 85.624 decessi nel 2020. Ma solo 55.576 sono deceduti per il coronavirus

Federico Fubini firma oggi sul Corriere della Sera un articolo in cui racconta che negli ultimi giorni del 2020 Istat ha diffuso i dati di una tristissima contabilità: il numero di morti in Italia fra marzo e novembre, in confronto alle medie dei 5 anni precedenti. In questi 9 mesi decisivi della pandemia risulta un eccesso di 85.624 decessi sugli andamenti fra il 2015 e il 2019:

Tuttavia, solo i due terzi di questi si spiegano ufficialmente con Covid-19. In base al dashboard del ministero della Sanità, si contavano fino alla fine di novembre scorso 55.576 morti sui quali era stato trovato il coronavirus. Dunque durante il drammatico 2020 ci sono stati almeno trentamila decessi in più rispetto alla normalità del passato.

Sono anche queste vittime Covid, che però non hanno avuto una diagnosi? O i sistemi sanitari, travolti dalla pandemia, hanno smesso di curare tumori o patologie cardiache con l’attenzione di prima?

Fubini segnala che l’anno scorso la mortalità nel Paese è aumentata del 19% — un po’ sopra il mezzo milione di persone in tutto — ma dietro questa media si nascondono enormi differenze territoriali. In alcune province del Nord come Bergamo, Brescia e Cremona il numero dei decessi è quasi raddoppiato. 

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Fonte: Corriere della Sera →
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