Giardiniere di 33 anni ucciso da un fiore velenoso
Nathan Greenway, 33enne inglese, giardiniere, è crollato a terra lavorando nel parco del miliardario britannico Christopher Ogilvie Thompson nella località di Alton
E' morto "per colpa" di quel lavoro che tanto amava. Nathan Greenway, 33enne inglese, giardiniere, è crollato a terra lavorando nel parco del miliardario britannico Christopher Ogilvie Thompson nella località di Alton. Dopo una settimana di agonia in ospedale è deceduto. I fatti risalgono allo scorso settembre, ma solo oggi a due mesi di distanza i medici hanno scoperto che la morte di Nathan potrebbe essere stata causata da una pianta di Aconitum (il cui nome deriva dal greco e significa proprio «pianta velenosa»).
E' stato il padre del giovane giardiniere a non voler mollare, a pretendere di sapere le vere cause della morte del figlio: un vero rompicapo per i medici. Oggi il medico legale a cui è stata inviata la relazione sull’Aconitum ha dichiarato che "è molto più probabile che improbabile" che l’ipotesi sia corretta. L’Aconitum è una pianta perenne, nativa dell’europa centro-occidentale, che cresce nei terreni umidi dei prati di montagna. Anche nell'antichità veniva usata come veleno. Gli alcaloidi della pianta hanno in poche ore effetti nefasti su cuore e sistema nervoso. A Nathan è stato fatale, probabilmente, il contatto senza guanti con la pianta.
Non è il primo caso del genere: dieci anni fa l'attore canadese Andre Noble morì in campeggio per aver consumato accidentalmente la pianta.