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Giovedì, 18 Aprile 2024

Usa, tensione alle stelle: 29enne ucciso dalla polizia a Los Angeles

Manifestazioni antirazziste negli Stati Uniti attraversati da Est a Ovest da un clima generale di tensione e sfiducia nei confronti della polizia rinnovato dal caso Jacob Blake

Tensione a Los Angeles, dove una folla si è raccolta davanti l'ufficio dello sceriffo per protestare contro l'uccisione da parte di due agenti di polizia di un afroamericano di 29 anni con il quale avevano avuto una colluttazione. L'uomo, identificato dalla 'Cbs' come Dijon Kizzee, è stato ucciso al termine di un inseguimento.

La notizia arriva mentre gli Stati Uniti sono attraversati da in un clima generale di tensione e sfiducia nei confronti della polizia rinnovato dal caso Jacob Blake.

L'ufficio dello sceriffo della contea di Los Angeles, attraverso la voce del tenente Brandon Dean, ha fornito la sua versione dei fatti in una conferenza stampa. L'uomo in questione, un "trentenne", stava andando in bicicletta nel primo pomeriggio di ieri quando gli agenti hanno cercato di arrestarlo per una violazione del codice della strada.

Secondo il racconto delle autorità, è "scappato" dopo aver lasciato la bicicletta. La polizia è riuscita a raggiungerlo. È stato a questo punto, ha detto Dean, che il giovane afroamericano "ha preso a pugni in faccia uno degli ufficiali". Il sospetto ha lasciato cadere una pila di vestiti dalla mano. "Gli agenti hanno notato che una pistola semiautomatica nera era all'interno della pila di vestiti", ha continuato il tenente. La polizia ha quindi sparato. L'uomo, colpito da diversi proiettili, è morto sul colpo.

"Era in possesso di un'arma da fuoco e ha attaccato un agente", ha insistito Dean, indicando che era stata aperta un'indagine.

Trump difende il 17enne che ha ucciso due persone nelle manifestazioni per Jacob Blake 

Circa 100 persone si sono radunate sul luogo della sparatoria ieri sera mentre il presidente Trump continua a gettare benzina sul fuoco della rabbia antirazzista. Dopo il ferimento di Jacob Blake, paralizzato dopo essere stato colpito sette volte alla schiena da un poliziotto bianco a Kenosha, nel Wisconsin, il presidente avrebbe rifiutato di incontrare la famiglia. Il presidente ha invece difeso pubblicamente il 17enne Kyle Rittenhouse che, armato di fucile, ha affrontato i manifestanti durante le proteste per il ferimento di Blake, ferendone a morte due. Il presidente ha appoggiato la versione della difesa del giovane secondo cui avrebbe agito per legittima difesa.

Trump ha detto che Rittenhouse stava “cercando di allontanarsi da loro, immagino, sembra” e ha detto che i manifestanti “lo hanno attaccato violentemente”. Ha, inoltre, detto che il giovane era in chiaro pericolo di vita e che sarebbe stato ucciso se non avesse reagito. Il presidente non si è solo limitato a commentare la situazione di Rittenhouse ma ha anche parlato di una possibile chiamata alla famiglia di Blake. 

Fonte: wfmj →
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