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Venerdì, 29 Marzo 2024

Ha la febbre alta per giorni poi muore: medici condannati per omicidio colposo

Secondo la Procura, nonostante gli accertamenti, non sarebbe stata diagnosticata un'endocardite batterica che poi stroncò il paziente

Non avrebbero compiuto gli esami giusti e, nonostante da diverso tempo il paziente avesse avuto ripetutamente la febbre alta, non avrebbero diagnosticato l'infezione al cuore che poi lo stroncò. Giuseppe Parrinello, 48 anni, secondo la Procura, avrebbe avuto circa l'80 per cento di possibilità di salvarsi, invece morì perché non gli sarebbe stata prescritta la corretta terapia antibiotica. Adesso tre sanitari della struttura sono stati condannati per omicidio colposo a un anno e quattro mesi ciascuno (pena sospesa) dal gup Nicola Aielllo, che li ha processati con il rito abbreviato. Si tratta di Giuseppe Amato, Vincenzo Abbadi e Luana Lipari, tutti in servizio nell'unità funzionale di Medicina generale della clinica all'epoca dei fatti.

Come riporta anche PalermoToday, il giudice ha accolto le richieste del procuratore aggiunto Ennio Petrigni e del sostituto Renza Cescon, stabilendo anche che i parenti della vittima (parte civile con l'assistenza degli avvocati Marco Passalacqua e Roberto Mangano) debbano essere risarciti per i danni patiti, ma davanti al tribunale competente. La difesa degli imputati ha invece respinto le accuse e sostenuto che sarebbe stato impossibile diagnosticare l'infezione, se non purtroppo a decesso avvenuto.

La storia di Parrinello inizia nell'autunno del 2014: avrebbe avuto problemi di ipertensione e più volte la febbre alta, finché il 26 ottobre si sarebbe anche ritrovato con un dolore alla spalla e una tumefazione ad un testicolo. Il 6 novembre era così andato alla clinica Noto e da una serie di controlli sarebbe emerso che il paziente avrebbe avuto un'infezione in corso. Nonostante gli antibiotici somministrati dai medici, però, il giorno successivo la febbre non sarebbe calata.

Nella struttura sanitaria, Parrinello sarebbe stato sottoposto a molti accertamenti, ma come è emerso sia dalla consulenza disposta dalla Procura che poi da quella voluta dal giudice, i medici non avrebbero fatto quelli corretti e, quindi, non avrebbero saputo diagnosticare l'endocardite batterica che poi avrebbe determinato la morte del paziente. Una patologia dalla quale, con i farmaci giusti, Parrinello sarebbe potuto invece guarire. Da qui le condanne.

Fonte: PalermoToday →
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