Non era di nessuno. Ma, in fondo, era di tutti quelli che negli ultimi anni erano scesi in piazza per urlare la loro rabbia contro la crisi, le banche, l'austerità e la Troika. Per quello Loukanikos, che in italiano significa "salsiccia", era diventato il simbolo e la mascotte della rivolta greca. Per quello oggi, dopo che Louk, è morto il Paese ellenico è quasi a lutto. 

Bastardino, color sabbia, più volte immortalato in prima linea durante gli scontri di piazza, sarebbe morto proprio per le sua costante presenza. Ad ucciderlo, infatti, secondo i media greci sarebbe stato il gas dei lacrimogeni, che ha respirato durante gli anni di proteste e manifestazioni. 

La sua partecipazione ai cortei era fissa. Così come fissa era la sua decisione di schierarsi "contro" la polizia. Narra la leggenda che fosse addirittura in grado di riconoscere gli agenti in borghese e di ringhiargli contro. Gli stessi poliziotti, però, non sono mai riusciti ad "odiarlo", nonostante Louk fosse sempre lì in prima linea. Da solo. 

Louk, il cane simbolo della rivolta contro le banche