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Giovedì, 18 Aprile 2024

"Su Maradona hanno sbagliato le cure"

L’ex medico e l’avvocato: prima dimissioni affrettate, poi lasciato solo per 12 ore

Mentre il mondo piange Diego Armando Maradona monta la polemica sulle cure ritardate e sui presunti errori che hanno portato El Pibe de Oro alla crisi cardiaca causata da un edema polmonare. La formula esatta è "insufficienza cardiaca acuta con cardiomiopatia dilatativa". E la crisi, hanno potuto accertare i medici durante le tre ore dell’esame, è stata provocata da un «edema polmonare acuto», secondo quanto scrive il quotidiano argentino Clarìn, il primo a dare la notizia della scomparsa del campione mercoledì pomeriggio. Il Corriere della Sera oggi racconta che ad accusare la gestione post operatoria è stato l’ex medico dell’argentino, Alfredo Cahe:

«Un decesso quantomeno insolito— ha detto, con tono volutamente polemico a Telefe — nel senso che Maradona non è stato curato a dovere. Prima di tutto, avrebbe dovuto restare ricoverato. Non esiste che un paziente nelle sue condizioni venga dimesso una settimana dopo quel tipo di intervento. Mandarlo a casa è stata una stupidaggine. In secondo luogo avrebbe dovuto avere un medico adeguato accanto, che fosse in grado di assisterlo in caso di emergenze, cosa che evidentemente non è accaduta. Non so perché ci fosse tanta urgenza di operarlo, ho molti dubbi. Non era necessario intervenire subito».

Cahe è stato per 33 anni responsabile della salute di Maradona, salvo poi allontanarsi negli ultimi tempi. Ora il suo medico era Leopoldo Luque, che mercoledì è arrivato nella villa di Tigre quando Diego era già morto. Anche l’avvocato di Maradona, Matias Morla, ha denunciato ritardi nei soccorsi:

«L’ambulanza ha tardato più di mezz’ora, non è una cosa che può passare sotto silenzio, bisogna indagare». Morla ha poi emesso un comunicato in cui si specifica che nelle dodici ore antecedenti alla morte, Maradona «non avrebbe avuto le attenzioni e i controlli da parte del personale sanitario deputato».

Quello che si sa è che Diego negli ultimi giorni della sua vita desiderava soltanto tornare nell’amata Cuba. Stava programmando il viaggio. Ma era debole, depresso e angosciato. E solo, dannatamente solo.

L'idiozia criminale delle ultime ore di Maradona

Fonte: Corriere della Sera →
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