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Venerdì, 19 Aprile 2024

Lutto nel mondo della musica: morto dj Mayo, storico disc-jockey della riviera romagnola

Il ricordo degli amici: "Viveva di musica, quando gliel'hanno tolta non si è più ripreso"

Una scomparsa improvvisa e inaspettata che ha lasciato tutti senza parole. La morte di Mario Cannillo, conosciuto da tutti come dj Mayo, ha gettato nello sconforto gli amici e i fan dello storico disc-jockey che da più di 20 anni faceva ballare l'intera riviera romagnola. Le discoteche in cui dj Mayo suonava alle feste afro e reggae hanno espresso il loro cordoglio.

"Ci sono notizie che lasciano il vuoto dentro", scrive Rimini afro festival. "Suonerai sempre con noi, ciao Mayo", lo ricordano dal Rock Planet di Cervia, in cui era dj storico da oltre 20 anni. Il New age di Lido di Volano, dove Mario avrebbe dovuto suonare proprio mercoledì sera, ha deciso di annullare la serata per rispetto della famiglia del dj. Lo stesso locale ha organizzato per mercoledì 9 una serata per ricordare l'amico scomparso.

Un amico: "Era giù di morale, ho subito pensato ad un suicidio"

"Ho conosciuto Mario dieci anni fa quando ho iniziato a suonare insieme a lui al Rock Planet - racconta l'amico Alessandro, ancora incredulo - Era molto allegro, sorridente e sempre voglioso di suonare. Mi ha insegnato tantissimo. Una sera nel locale suonarono i Wailers, la band di Bob Marley, e lui venne da me e mi disse: "Ale, Bob Marley sarebbe da far suonare tutti i venerdì". Poi è arrivato il problema al polso e la cosa, ovviamente, lo turbava un po': continuava a dire "Spero che passi in fretta, proprio il polso, non ci voleva". Era giù di morale. Sabato avremmo dovuto suonare all'Afro festival insieme, ma quando non l'ho visto ho subito capito che qualcosa non andava. Marco, il titolare del Rockplanet, mi aveva accennato nel pomeriggio che l'aveva visto molto avvilito. Poi mercoledì mattina è arrivata la notizia, e quando ancora non erano chiare le dinamiche già mi immaginavo potesse trattarsi di suicidio".

Alessandro è affranto dal dolore e dal gesto inaspettato.

"Non giudico il suicidio, anche se non mi aspettavo potesse compiere un gesto simile, non Mayo. Il suo sorriso sempre fisso era dovuto al fatto che quello che faceva era la sua vita: quando passi la tua esistenza a fare una sola cosa, e quella cosa ti viene tolta, il tuo cervello si spenge. Passare da suonare quattro o cinque sere alla settimana allo stare chiuso in casa, annullare eventi e prendere medicinali è devastante. Noi suoniamo da tanti anni, lui molti più di me, ma per un dj che lo fa per passione la musica è come una droga. Quando te la tolgono sei finito". 

Per ricordare l'amico scomparso, Alessandro ha pensato a un gesto molto particolare, che sicuramente farebbe sorridere il dj. "Mario mi chiedeva da due anni di fare una sala afro alle mie feste reggae, ma io ho sempre rifiutato. Ora rimpiango di non averlo fatto. Se continuerò a organizzare il Rebel Club, la serata reggae del Rockplanet, dedicherò una sala a lui e alla sua musica".

Fonte: RavennaToday →
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