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Venerdì, 29 Marzo 2024

Quarant'anni dopo, Belfast è ancora divisa dai "muri della pace"

Dalla fine degli anni Sessanta i cosiddetti "peace walls" separano cattolici e protestanti a Belfast. Nati come strutture difensive, si sono rivelati più difficili da abbattere che non da costruire.

Dalla fine degli anni Sessanta Belfast è divisa da una serie di muri, costruiti in metallo, cemento e filo spilato, che separano le zone di cui risiedono cattolici e protestanti, sorti nella fase più recente e aspra del conflitto nordirlandese. A quarant'anni di distanza, questi muri sono ancora in piedi, sebbene siano diventati quasi una sorta di attrazione turistica, nonostante la pace raggiunta nel 1998. Nati come strutture difensive, si sono rivelati più difficili da abbattere che non da costruire.

Sulla sorte di questi muri, i cosiddetti "peace walls", gli esperti si dividono. C'è chi li vede come "parte del contesto" come l'accademico Jonny Byrne, che al Guardian ha spiegato: "Il muro di Berlino è stato abbattuto per normalizzare Berlino. Dobbiamo normalizzare Belfast senza distruggere i suoi muri". Ma c'è chi vede invece in questi muri un elemento negativo per lo sviluppo della città. Secondo l'ex sindaco di New York Michael Bloomberg, eliminare i muri aprirebbe la via a un "flusso di investimenti privati".

Il governo dell'Irlanda del Nord ha promesso di abbattare tutti i "peace walls" entro il 2023 ma i più sono scettici. Soprattutto viene fatto notare come la zona dei muri sia tra le più povere di tutto il paese. "La gente dice che quando i muri non ci saranno più gli investimenti arriveranno. Ma se non sono nemmeno in grado di venire a cambiare una lampadina qui", dice Rab McCallum, un ex prigioniero repubblicano che oggi colllabora per il North Belfast Interface Network (NBIN), che ha realizzato una mappa dei muri e lavora per migliorare i rapporti tra le due anime della città, quella cattolica e quella protestante. Ma abbattere i muri avrebbe anche un costo che l'amministrazione non può sostenere al momento, come denuncia McCallum, e dal governo arrivano solo rinvii, senza dimenticare soprattutto la particolare situazione politica e sociale dell'Irlanda del Nord, lungi dall'aver costruito tutt'ora una comunità unita dopo le divisioni del passato. 

Fonte: The Guardian →
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