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Giovedì, 18 Aprile 2024

"Che noia i matrimoni gay!"

L'Espresso intervista l'attore "travestito" Paolo Poli

Ho sempre saputo che il bello dell'omosessualità è di acchiappare e scappare. E' il nostro modo di essere più vicini alla natura. I cani non si mettono l'anello d'oro, si montano e poi vanno via

In un'intervista rilasciata al settimanale L'Espresso, l'attore Paolo Poli, il "sublime travestito, che da 40 anni recita in abiti femminili", dice la sua sui matrimoni gay.

Non sarà che guarda la questione con gli occhi del passato?
«Macché, se lo vogliono si sposino pure. In fondo è giusto che si cambi passo. Però lo sanno anche loro che quelli come noi volano via presto. Siamo tutti uccelli migratori. Del resto anche nel passato i froci si sposavano, però lo facevano con le donne. E la povera moglie finiva tutti i soldi con gli psicoanalisti, quando non si trovava il letto occupato da qualche omaccione».

Oggi invece è tutto un sereno coming out. Per lei, a suo tempo, come andò?
«Ho sempre buttato tutto in burla e, come Arlecchino, mi confessavo burlando. Parlavo al femminile, civettavo. Non avevo bisogno di fare dichiarazioni per dimostrare la mia effeminatezza».

Sesso e amore, stessi bisogni per tutti, anche se vissuti con difficoltà molto diverse.

Lei come al solito gioca a estremizzare sul sesso, ma non parla mai d'amore. Perché?
«Perché l'amore, mia cara, è una cosa complicata per noi ragazze. Il sesso vince su tutto. D'altra parte gli amori più belli sono stati quelli non consumati, alla Gozzano. Guardandolo soltanto negli occhi ho amato "un giovinetto, mia cura e mio diletto", come dice il Parini».

Però è amore anche quello che fa chiedere alle coppie omosessuali il diritto di adottare. Lei che cosa ne pensa?
«Su questo sono d'accordo. Un bambino si trova meglio con due froci brillanti piuttosto che con due eterosessuali imbecilli. Quarant'anni fa ci provai anch'io. Andai a vedere l'Opera maternità e infanzia che chiudeva. C'erano tanti bambini di quattro anni che ancora gattonavano, pieni di piscio, e dicevano solo "mamma" e "cioccolata". Una vecchia suora mi disse "Ne prenda due e scappi". Acchiappai due bambine ma mi ripresero sul cancello e mi fecero un sacco di analisi psicologiche"».

 

Fonte: L'Espresso →
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