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Giovedì, 25 Aprile 2024
La storia / Stati Uniti d'America

"Ero confuso": torna in ospedale e chiede scusa ai medici per non essersi vaccinato

Il mea culpa di un 54enne americano dopo quasi un mese attaccato all'ossigeno: "Mi dispiace profondamente. Tutto questo si poteva evitare"

È tornato nell'ospedale dove era stato ricoverato per 28 giorni per chiedere scusa ai sanitari che si erano presi cura di lui. "Mi dispiace profondamente di non aver preso la decisione di vaccinarmi". Queste le parole che Richard Soliz, grafico di 54 anni, ha rivolto al dottor James Town, pneumologo e direttore dell'unità di terapia intensiva dell'Harborview medical center di Seattle. Dopo aver contratto il virus, il 54enne era rimasto quasi un mese attaccato al ventilatore.

La sua vita, ha detto Soliz al Washington Post, era "letteralmente appesa a un filo". Dimesso dall'ospedale intorno a metà settembre, a fine ottobre l'uomo è tornato nel reparto in cui era stato ricoverato. E ha spiegato la sua scelta di non vaccinarsi. Semplicemente la propoganda no-vax di cui aveva letto sui social media lo aveva confuso. E aveva finito per rimandare.

Oggi Soliz soffre ancora di long Covid. Ha delle cicatrici sui polmoni, il fiato corto, difficoltà a dormire e talvolta pensieri annebbiati. Ma col tempo andrà meglio. "Mi hanno salvato la vita", ha detto Soliz parlando dei medici e dei sanitari che lo hanno curato. "Con il senno di poi, mi sono sentito in colpa. Nel mio cuore, nella mia mente e nella mia coscienza, sapevo che tutto questo poteva essere evitato". "Siamo solo felici che stia meglio e voglia condividere la tua storia", gli ha risposto il dottor James Town, ma "qui nessuno ti incolpa o ti giudica". 

Fonte: Washington Post →
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