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Venerdì, 19 Aprile 2024

La figlia muore e i nipoti vanno in una casa famiglia: la battaglia di nonna Francesca

L’intervista di RomaToday a Francesca Bianchi, che dopo la morte della figlia ora combatte per l’affidamento dei due nipoti che non vede da un anno

Francesca Bianchi è la mamma di Jennifer Giuliani, la donna di 28 anni morta in un appartamento di Porto Recanati (Macerata) il 2 maggio del 2018 a causa di un arresto cardiaco. I suoi due bambini, Michelle di 7 anni e Thomas di 4, vegliarono su di lei tutta la notte. Poi l'allerta ad una vicina di casa e l'arrivo di ambulanza, forze dell'ordine e servizi sociali. "Perdere una figlia è un dolore immenso, ma ho dovuto farmi forza per tirare fuori i miei nipoti da lì", racconta oggi Francesca Bianchi, intervistata da Veronica Altimari su RomaToday.

"Ci siamo ovviamente precipitati lì - racconta Francesca Bianchi -, dopo due settimane siamo riusciti ad avere il primo incontro con i bambini che erano in una casa famiglia del posto ed è stata una gioia, per noi ma soprattutto per loro".

Poi l’avvio della procedura di affido dei nipoti, gli incontri e le perizie psichiatriche con gli operatori indicati dal Tribunale di Macerata. "Tutto stava andando bene - continua -, le perizie erano positive e potevamo vedere Michelle e Thomas ogni due settimane. Ma da quando sono stati portati a Roma, su richiesta del Tribunale dei minori, di loro non sappiamo più nulla".

Cosa ci faceva Jennifer a Porto Recanati? Dopo anni di rapporto burrascoso con il marito, padre di Michelle e Thomas, con frequenti tira e molla ogni qualvolta ci fosse una lite tra loro più o meno violenta, la 28enne aveva deciso di raggiungerlo lì, dove l’uomo stava scontando gli arresti domiciliari a casa di sua madre. In un altro appartamento, lei e i bambini. "Mi aveva mentito, pensavo fosse a Vitinia - ricorda Francesca -, non poteva stare lontana da lui". Poi il malore, la morte, e l’avvio della procedura per abbandono di minore.

Un destino, quello dei due piccoli, reso quindi ancora più difficile dall’allontanamento da nonni, zii e il fratello maggiore David, avuto da una precedente relazione di Jennifer. "Un’interruzione netta dei rapporti con i familiari, con il rischio che i bambini si convincano di essere stati abbandonati per la seconda volta - spiega l’avvocato di Bianchi, Alga Condoleo -. Sono assolutamente d'accordo sul fatto che i minori vanno tutelati, soprattutto se arrivano da un trauma simile, ma questa situazione non dà beneficio né a loro né ai loro parenti. Inaccettabile pensare che la situazione sia ancora alla valutazione del pm, è passato un anno nel corso del quale abbiamo avanzato istanze, come quella di annullamento dell’abbandono di minore, sollecitazioni, la richiesta del Ctu (consulenza tecnica psichiatrica, ndr) nei confronti dei nonni e delle famiglie dei due zii che hanno fatto richiesta di affido. Il nulla, nessuna risposta. Una nonna non può e non deve pagare gli errori di una figlia. Soprattutto perché sempre presente nelle loro vite".

Fonte: RomaToday →
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