Senza colpevoli. La Cassazione ha confermato l'assoluzione, ormai definitiva, per Raniero Busco dall'accusa di aver ucciso nell''estate del 1990 in via Poma, a Roma, la sua ex fidanzata Simonetta Cesaroni. Il ricorso della Procura Generale è stato respinto.

La procura della Cassazione aveva chiesto l'annullamento con rinvio, per nuovo processo, dell'assoluzione di Raniero Busco. Il giallo, raccontato negli ultimi decenni da libri, film, fiction televisive non trova quindi una soluzione. Busco era stato condannato in primo grado a 24 anni di reclusione ed assolto in appello "per non aver commesso il fatto".

Scrive Il Messaggero:

Urla di gioia dalla villetta di Raniero Busco a Roma dopo la notizia della sentenza della Cassazione, che ha confermato la sentenza del processo in Appello sul delitto di via Poma, che ha assolto Raniero Busco. Alcune ore prima alcuni amici e parenti erano arrivati nella villetta, che si trova nel quartiere Morena, alla periferia sud di Roma, per sostenere da vicino Raniero in attesa della sentenza.

Federica Mondani, legale di parte civile dei familiari di Simonetta Cesaroni, non può nascondere il suo rammarico: "Siamo ovviamente delusi da questo verdetto di assoluzione perchè c'erano forti incongruenze. Adesso quello di Via Poma resta un delitto senza colpevoli. Rimaniamo convinti che c'erano elementi importanti contro Busco". Via Poma resta (per ora, e chissà per quanto) un 'cold case'.