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Giovedì, 25 Aprile 2024

Teresa e Trifone, il sospetto degli inquirenti: "Giosuè non ha agito da solo"

Il quotidiano il Giorno scrive: "Spunta la pista del terzo uomo". L’avvocato di Ruotolo: "Le attenzioni si starebbero concentrando su un individuo in particolare"

Le indagini sull'omicidio a Pordenone di Teresa Costanza e Trifone Ragone hanno portato all'arresto di Giosuè Ruotolo. Ora c'è un sospetto, inquietante, che viene rilanciato dalla stampa.

Il quotidiano il Giorno scrive: "Giallo di Pordenone, spunta la pista del terzo uomo". Il commilitone di Trifone Ragone, principale sospettato, infatti potrebbe non aver agito da solo quella sera davanti al Palasport. 

Ruotolo è sempre rinchiuso nel carcere di Belluno, e si fanno sempre più insistenti le voci che parlano di un'altra persona finita nel mirino degli inquirenti per concorso in omicidio, 

"Ci risulta che la polizia abbia sentito diversi nuovi volti in questi giorni – dice al Giorno l’avvocato di Ruotolo, Roberto Rigoni Stern – anche se le attenzioni si starebbero concentrando su un individuo in particolare". 

Dal momento che l'indagine non è stata chiusa, i fascicoli sono secretati. Il legale di Ruotolo aggiunge: "Abbiamo sempre ribadito che l’impianto accusatorio costruito contro il mio assistito fosse molto fragile".

Rigoni Stern appena possibile, probabilmente a settembre, chiederà la scarcerazione di Giosuè: 

"Non esiste alcuna prova schiacciante che dimostri la presenza di Giosuè davanti alla palestra, quella notte: nessuno lo ha visto in quel parcheggio, niente Dna o tracce ematiche sulla sua auto e nemmeno le impronte sulla pistola usata per uccidere i due fidanzati".

Fonte: Il Giorno →
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