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Martedì, 23 Aprile 2024

"Teresa e Trifone sono stati uccisi per pagare un pegno d'amore"

Gli inquirenti ritengono, scrive il Gazzettino, che la verità sia nei pc e nei telefoni di Giosuè Ruotolo e Maria Rosaria Patrone: "Il sospetto è che la studentessa lo abbia esasperato al punto tale da portarlo a uccidere, magari sfidandolo a compiere un gesto eclatante"

Proseguono, senza sosta, le indagini sull'omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone. Oggi il Gazzettino, in un articolo di Cristina Antonutti, scrive che i due fidanzati sono stati uccisi nel parcheggio davanti al palazzetto dello sport di Pordenone "per pagare un pegno d'amore".

Gli inquirenti ritengono, scrive il quotidiano, che la verità vada cercata sempre di più nei pc e nei telefoni del caporale Giosuè Ruotolo, indagato, e della sua fidanzata, la studentessa universitaria Maria Rosaria Patrone, anche lei indagata per false informazioni rese al pm, per istigazione all’omicidio e/o in alternativa favoreggiamento.

Nell'analisi di computer e smartphone sarebbero (il condizionale è d'obbligo) state trovate conversazioni "sospette, anche quelle inviate a Teresa Costanza di nascosto, frasi che lascerebbero trapelare una gelosia morbosa da parte di Rosaria Patrone".

Il sospetto degli inquirenti è che la studentessa abbia esasperato Ruotolo al punto tale da portarlo a uccidere, magari sfidandolo a compiere un gesto eclatante, senza rendersi conto di quelle che sarebbero state le conseguenze. Il motivo? Banale. Tanto che qualcuno si spinge a parlare di un «pegno d’amore».

Fonte: Il Gazzettino →
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