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Venerdì, 29 Marzo 2024

Chi ha ucciso Umberto Ranieri? Le due ipotesi sulla morte del pittore colpito da un pugno

L'aggressione a Largo Preneste, periferia est di Roma. I carabinieri escludono la pista omofoba, ma secondo il Gay Center in passato il pittore fu aggredito proprio perché omosessuale

Chi ha colpito a morte Umberto Ranieri? E cosa c’è dietro il terribile fatto di sangue avvenuto a Roma la sera del 17 marzo?  L’unica certezza è che quella sera il pittore 55enne originario di Paglieta (Chieti) si è ritrovato a discutere con un gruppo di ragazzi a Largo Preneste. Poi è stato colpito con un pugno. E non si è mai più ripreso. L'artista è morto mercoledì all'ospedale San Giovanni a causa del grave trauma cranico riportato in seguito alla caduta a terra.

Il racconto dei testimoni

I due testimoni ascoltati, i primi a prestare soccorso, hanno dato descrizioni sommarie dell'aggressore: si tratta di un uomo tra i 25 e i 35 anni, carnagione chiara, alto tra 1,70 e 1,80. Come cercare un ago in un pagliaio. E a quanto sembra le telecamere di sorveglianza presenti in zona non sono state finora di grande aiuto. Il colpevole dunque è ancora in giro, ma le indagini proseguono serrate.

La pista omofoba dietro la morte di Umberto Ranieri

I carabinieri che indagano sul caso avrebbero escluso la pista omofoba, così come la possibilità che a colpire Ranieri sia stato un branco di bulli di quartiere o che, dietro l'aggressione, ci sia qualche premeditazione. Ma chi conosceva bene Ranieri non se la sente di escludere del tutto che il 55enne sia stato colpito solo perché omosessuale. Questo almeno è quello che racconta Fabio Giuffrè, ex compagno del pittore ucciso.

"La cosa mi colpisce non poco visto che personalmente sono stato in coppia convivente con Nniet Brovdi (l'artista si faceva chiamare così, ndr) per due anni dal 2005 al 2006. Ovviamente lo conoscevo molto bene e non escluderei affatto la pista omofoba come invece i giornali riferiscono: Nniet Brovdi era una persona spontanea che non tratteneva né reprimeva nessuna emozione, quindi non è affatto escluso che si fosse dichiarato gay davanti a quei delinquenti, cosa che faceva abitualmente, delinquenti che spero la giustizia prenda presto".

Anche il Gay Center di Roma è scettico: l'associazione ha ricordato che Ranieri era stato già picchiato nel 2006, dalle parti di Torpignattara, e che quel pestaggio era da ricollegare a un movente omosessuale.

Un lite dietro l'aggressione?

Un’altra ipotesi è che Ranieri sia stato colpito per un motivo ancora più banale: forse è stato picchiato semplicemente perché voleva raccogliere delle bottiglie lasciate a terra. Il pittore frequentava spesso quella piazzetta di largo Preneste. Su Facebook alcune delle sua foto le ha scattate proprio da lì.

Spesso - racconta RomaToday -  si avvicinava alle panchina, di notte frequentate da sbandati, raccoglieva le bottiglie di birre, vuote, lasciate sull'asfalto e le buttava. Non è escluso dunque che dietro il pestaggio potrebbe esserci un semplice diverbio. Il 55enne voleva pulire, qualcuno non era d’accordo, così si è alzato da una panchina e lo ha colpito. Ranieri è caduto sbattendo la testa contro i sanpietrini. Ma è solo un’ipotesi. I carabinieri stanno setacciando le utenze telefoniche che si trovavano in quella zona o in celle limitrofe a largo Preneste. Le indagini proseguono, tra tanti dubbi e poche certezze.

Fonte: RomaToday →
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