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Venerdì, 29 Marzo 2024

Padre condannato per abusi, dopo 15 anni la verità: i figli si erano inventati tutto

Due figli che avevano accusato il padre di abusi sessuali si erano inventati tutto, e ora ritrattano. "Quello che io e mio fratello avevamo detto su mio padre erano invenzioni dettate da mia madre che lo voleva allontanare"

Una storia drammatica, la verità viene alla luce dopo 15 anni. Due figli che avevano accusato il padre di abusi sessuali si erano inventati tutto, e ora ritrattano. "Quello che io e mio fratello avevamo detto su mio padre erano invenzioni dettate da mia madre che lo voleva allontanare": oggi i due ragazzi hanno 21 e 24 anni, si chiamano Michele e Gabriele. Il loro papà, un 46enne sardo, è stato condannato in via definitiva a nove anni e due mesi di carcere per abusi sessuali proprio su loro due.

I giudici del tribunale di Oristano scrivono di "una separazione coniugale segnata da un’accesa conflittualità tra genitori ed un’aspra battaglia per l’affidamento dei figli". L'uomo è ancora detenuto nel carcere di massima sicurezza di Sassari. I bambini all’epoca dei fatti avevano 9 e 12 anni. "Le indagini mediche non potevano dare certezza sull’abuso" scrisseri i periti. 

Uno dei due bambini, ora che è adulto, ha deciso di raccontare tutto: "Agli atti ci sono solo le dichiarazioni di due bambini e nessun’altra prova contro mio padre. Nessuno ci ha mai chiesto di raccontare la nostra verità" dice, Gabriele, che, come il fratello, ha alle spalle diversi anni passati in alcune comunità del Bresciano. 

Già una prima volta sei anni fa aveva scritto un lungo resoconto ai suoi educatori di una comunità, in cui rivelava che le accuse a suo papà non avevano alcun riscontro nella realtà. "Per togliere di mezzo papà, mia madre ha cominciato ad imbottirci di menzogne, cose che non erano reali, cose che mio padre non ha mai fatto e non farebbe mai"

Sei anni fa, scrive La Stampa, era in corso il processo in Appello del genitore, ma nessun educatore portò all’attenzione il diario di Gabriele che ora è stato invece allegato alla richiesta di revisione del processo presentata alla corte d’Appello di Roma dall'avvocato del padre condannato, l’avvocato Massimiliano Battagliola. 

«La clamorosa ritrattazione a distanza di anni equivale ad una nuova prova e anche il memoriale che abbiamo ritrovato è un elemento assolutamente nuovo» spiega l’avvocato bresciano, che mercoledì incontrerà nel carcere di Sassari l’uomo condannato per abusi sui figli e che ora spera di poter riscrivere la sua storia giudiziaria. 

Fonte: La Stampa →
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