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Venerdì, 19 Aprile 2024

Bamboccioni, buone notizie: i genitori sono costretti a mantenervi

Lo stabilisce la decisione della Cassazione che ha obbligato un genitore siciliano a versare al figlio, 28enne non laureato e disoccupato, una paghetta mensile da 450 euro al mese

ROMA - Ventotto anni, fuori corso all'università, non laureato, disoccupato e ancora a casa con mamma e papà. Il giovane siciliano in questione può entrare di diritto nella categoria "bamboccioni" d'Italia. Ma, se sui libri di scuola si è sempre dimostrato poco volenteroso e attento, il ragazzo in Tribunale ha dimostrato di saperci fare. Il ventottenne, infatti, ha convinto i giudici siciliani della Cassazione ad obbligare il padre a pagargli una paghetta mensile da 450 euro. 

Se la Prima Sezione Civile aveva bocciato il ricorso del genitore che proprio non voleva saperne di elargire al figlio la generosa paghetta, mantenimento impostogli dal giudice di appello, il Tribunale aveva però appoggiato in primo grado la posizione del padre. Infatti - ripercorre la vicenda il portale Skuola.net - il ventottenne, secondo il giudice, era colpevole di non aver ancora conseguito la laurea, nonostante l'età ormai adulta, e quindi anche di non aver raggiunto l'indipendenza economica.

Il 7 maggio del 2009, però, la giustizia si è schierata nuovamente dalla parte del giovane: condannando il padre al mantenimento del figlio. La causa di tale decisione è stata rintracciata nella mancata dimostrazione della effettiva "colpevole inerzia" del ragazzo nell'ottenimento dell'indipendenza economica.

"Colpevole inerzia" a dimostrazione del quale il padre ha presentato ai giudici della Cassazione il "libretto" universitario del figlio, prova evidente dei sei anni trascorsi senza conseguire la laurea triennale, e le prove dei numerosi lavori rifiutati dal ragazzo. Neanche questo, però, è bastato. 

La Cassazione, infatti, ha respinto il ricorso del genitore affermando che "il mero raggiungimento del titolo di studio non dimostra il raggiungimento dell'indipendenza economica".

Risultato: il genitore dovrà "regalare" al figlio bamboccione 450 euro al mese. E, oltre al danno la beffa, ha dovuto sborsare 2200 euro di spese legali. Sarà stato felice, quanto meno, di non averli dovuti dare al figlio. 

Fonte: skuola.net →
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