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Venerdì, 26 Aprile 2024

Pakistan, speranze per la bambina cristiana down accusata di blasfemia che rischia la morte

Rrinviato a lunedì l'udienza per la piccola Rimsha, la bambina cristiana arrestata con l'accusa di aver bruciato fogli su cui erano scritti versi del Corano

Un giudice pachistano ha rinviato a lunedì l'udienza prevista oggi sulla libertà condizionata per la piccola Rimsha, la bambina cristiana arrestata con l'accusa di aver bruciato fogli su cui erano scritti versi del Corano. Il giudice ha motivato il rinvio con i dubbi sulla validità della documentazione presentata alla corte.

Rimsha, che è affetta da sindrome di Down e abita nel quartiere povero di Mehrabad, alla periferia di Islamabad, è in carcere da più di due settimane in base alle severe reggi anti-blasfemia vigenti in Pakistan. Il giudice Mohammad Azam Khan ha rinviato a lunedì l'audizione chiave e ha chiesto alla polizia un supplemento di indagini sulla validità della richiesta di libertà condizionata, in quanto non sarebbe stata firmata né dalla bambina né dalla mamma come prevede la legge.

L'avvocato di Rimsha, Tahir Naveed Chaudhry, ha denunciato le tattiche del procuratore e degli avvocati dell'accusa che mira a ritardare la procedura legale in questo caso molto delicato in un Paese musulmano con 180 milioni di abitanti, dove i fondamentalisti islamici hanno forte capacità di mobilitazione. "Un referto medico mostra che è giovane e ha un basso quoziente intellettivo. Come può essersi macchiata di blasfemia? E' innocente e deve essere liberata", ha dichiarato Chaudhry alla stampa all'uscita da un tribunale di Islamabad.


Il legale dell'accusatore di Rimsha ha chiamato in causa la validità del rapporto di un'equipe di medici che ha giudicato l'età della bambina cristiana "di circa 14 anni". Sull'età si gioca una parte importante della battaglia legale, perchè gli avvocati vogliono portare il caso davanti al tribunale dei minori, generalmente più clemente. In Pakistan, insultare il profeta Maometto è punibile con la pena di morte, mentre bruciare un versetto del Corano può comportare il carcere a vita.

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