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Giovedì, 18 Aprile 2024

Palme dell'orto botanico trapiantate nella villa del politico: "Per lui era normale"

A Eugenio D'Orsi la Procura ha contestato d'aver fatto piantumare nel giardino della sua casa 40 palme che erano invece destinate agli spazi verdi pubblici come il giardino botanico: gli articoli di Agrigento Notizie e Corriere della Sera

Ad Agrigento le palme dell’Orto botanico sono finite nella villa del politico. Proprio così: le piante, comprate con soldi pubblici, sono state trapiantate nella villa dell’ex presidente della provincia di Agrigento Eugenio D’Orsi. A Eugenio D'Orsi la Procura ha contestato d'aver fatto piantumare nel giardino della sua casa 40 palme che erano invece destinate agli spazi verdi pubblici come il giardino botanico, nonché numerose ipotesi di abuso d'ufficio per aver ottenuto il rimborso di pranzi senza che risultasse adeguatamente motivato il fine istituzionale.“ Il processo vede D'Orsi accusato di concussione, peculato, truffa ed abuso di ufficio. La Procura ha chiesto anche di dichiarare D'Orsi interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.

Tre anni e mezzo fa a D'Orsi, allora ancora presidente della Provincia, venne notificato un avviso a comparire per essere interrogato come persona indagata, racconta Agrigento Notizie. Secondo la Procura, avrebbe "sfruttato il suo ruolo istituzionale per finalità private. Emblematica è la vicenda relativa ai lavori della villa di Montaperto", frazione di Agrigento, per la cui costruzione D'Orsi avrebbe "fatto spregiudicato utilizzo della sua posizione pubblica di presidente della Provincia regionale per ottenere vantaggi consistiti nella costruzione della struttura sostenendo costi irrisori".

A proposito delle palme, Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera scrive: "Rubare una trentina di palme comprate con soldi pubblici e fatte trapiantare nel giardino della propria villa addirittura sotto la supervisione del responsabile dell’Orto botanico pubblico (oltre ad altri reati di cui è imputato: concussione, peculato, truffa e abuso d’ufficio) gli sembrava del tutto naturale".

Il Procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo accusa l’uomo politico di confermare «la teoria sociologica del familismo amorale di Edward C. Banfield secondo cui, in alcune zone del Meridione, la condotta dell’individuo sarebbe dettata dall’unica seguente regola: “Massimizzare i vantaggi materiali di breve termine della propria famiglia nucleare, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo”».

E poi ancora:

Una «visione deprimente della pubblica amministrazione»

Fonte: Corriere della Sera →
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