rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024

"Marco Pantani non fu ucciso"

Il procuratore capo di Rimini Giovagnoli, che ha avviato una nuova indagine sulla morte del campione, fa sapere di non avere nuovi riscontri

ROMA - "Allo stato non sono emersi elementi che facciano pensare ad un omicidio". Lo ha detto il procuratore capo di Rimini, Paolo Giovagnoli, che da luglio ha avviato una nuova indagine sulla morte di Marco Pantani con l'ipotesi di omicidio volontario.

Ipotesi che fino ad oggi, quindi, per la Procura di Rimini, non ha trovato riscontro negli interrogatori e nella nuova perizia medico legale affidata al professor Franco Tagliaro. Proprio le conclusioni a cui giunge il noto esperto in tossicologia dell'Università di Verona - al quale Giovagnoli ha affidato la super perizia che ha messo a confronto la relazione di Giuseppe Fortuni (il patologo che dieci anni fa fece l'autopsia sulla salma del ciclista) e quella del professor Francesco Maria Avato sulla quale poggia l'esposto della famiglia - metterebbe un punto fermo su tutta l'inchiesta.

Pantani non fu ucciso, secondo la Procura. Non vi fu coercizione da parte di terzi, ma la cocaina l'assunse spontaneamente. L'abuso della sostanza unita ai farmaci antidepressivi provocò la morte del "Pirata".

Marco Pantani, il mito

Fonte: La Stampa →
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Marco Pantani non fu ucciso"

Today è in caricamento