"Papa Francesco vuole andare in Iraq"
“È nelle intenzioni di Papa Francesco andare in Iraq e senz’altro credo che lo farà. Anche se il momento opportuno adesso non posso prevederlo perché tutti comprendono che questo è un tempo ancora molto problematico per il Paese”. Lo dice al Fatto il cardinale Fernando Filoni
Non smette di stupire Papa Francesco: ora vuole andare in visita in Iraq, nonostante non ci siano secondo molti le condizioni di sicurezza minime: il Pontefice per un po' dovrà aspettare. “È nelle intenzioni di Papa Francesco andare in Iraq e senz’altro credo che lo farà. Anche se il momento opportuno adesso non posso prevederlo perché tutti comprendono che questo è un tempo ancora molto problematico per il Paese”. Lo dice al Fatto il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli,
Il religioso più volte è andato in Iraq, dove è stato nunzio apostolico dal 2001 al 2006: “È un Paese composto da diverse nazionalità etnico religiose con profonde divisioni tra loro. Divisioni che spesso alimentano delle vere e proprie guerre. La parte Sud è profondamente sciita. Non si può pensare che l’Iran possa rinunciare all’influenza di queste terre. È come se gli ebrei rinunciassero a Gerusalemme o i cattolici a Roma. Andando più su ci sono zone miste sunnite e sciite. Nella parte Occidentale troviamo, invece, antiche tribù sunnite e a Est e a Nord la presenza dei curdi ma anche dei cristiani".
Quando era nunzio in Iraq lei è rimasto lì anche sotto i bombardamenti della Seconda guerra del golfo. Perché?
“Devo dire che sia nella Prima sia nella Seconda guerra del golfo i nunzi sono rimasti al loro posto e ciò diede enorme credibilità al ruolo della Chiesa. Il popolo iracheno vide che la comunità cattolica, nonostante fosse piccola e minoritaria, non aveva comportamenti contradditori con un Occidente che poteva essere definito cristiano e un Medio Oriente invece musulmano. La stessa cosa avvenne nella Seconda guerra del golfo. Anche se nella Prima qualche vescovo e sacerdote sparirono dalla circolazione, io dissi che dovevamo rimanere tutti e tutti siamo rimasti o a Baghdad o in Iraq”.