Jacopo muore a 10 anni, il papà Andrea gli scrive una lettera ogni giorno
Una patologia cardiaca gli ha portato via il figlio. Da quel giorno, Andrea gli scrive "per continuare a sentirmi vicino a lui, per dirgli cosa stava succedendo a casa"
"Non voglio far piangere, non voglio impietosire". Andrea è sicuro: vuole solo parlare del suo piccolo Jacopo, morto a dieci anni per un arresto cardiaco. Da quel 25 agosto maledetto, Andrea scrive ogni giorno una lettera al suo bambino, soprannominato Papo. "Ho cominciato — spiega al Corriere della Sera — per continuare a sentirmi vicino a lui, per dirgli cosa stava succedendo a casa. Poi è diventato un appuntamento irrinunciabile, un filo di vita che continua a tenerci uniti e che sta legando tantissime persone". Quelle lettere infatti sono pubblicate su una pagina Facebook, con più di 600mila fan, e sul blog Paposuperhero.
Jacopo era nato in arresto cardiaco, ma i successivi controlli avevano tranquillizato i suoi genitori. Quando il piccolo aveva tre anni, è arrivata la diagnosi terribile: cardiomiopatia ipertrofica restrittiva. Jacopo cerca come ogni bambino, anche se deve assumere ogni giorno dei medicinali salvavita, subisce persino una seria operazione al cuore, ma va avanti. Va avanti fino a quel 25 agosto 2015, quando muore praticamente davanti agli occhi del papà, mentre si trovavano in campeggio.
"Papo ha vinto la morte perché continua a generare Vita attraverso l’amore che sentiamo ancora più grande e che tanti ci stanno dimostrando", dice oggi Andrea, che continua a scrivere, navigare e cercare risposte.
