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Giovedì, 25 Aprile 2024

Pedofilo arrestato, una vittima morì dopo una vendetta

Un 75enne è finito in manette a Pisa: millantava conoscenze nel mondo del calcio per abusare delle vittime. La svolta nelle indagini dopo la morte di un ragazzo di 19 anni, che aveva appena dato fuoco all'auto del suo aguzzino

Un uomo di 75 anni è stato arrestato dalla squadra mobile di Pisa con l'accusa di pedofilia. Gli agenti sono arrivati a lui dopo che il 21 dicembre scorso un giovane di 19 anni era rimasto ucciso sotto un treno mentre scappava con un amico dopo aver incendiato un’auto. L’auto, è stato scoperto, apparteneva proprio all’uomo arrestato stamani. L’indagine sull’uomo era iniziata nel 2016 dopo che un giovane di origini marocchine aveva raccontato di essere stato vittima di abusi nel 2010. L’anziano si presentava millantando contatti nel calcio e poi abusava delle vittime. Gli episodi emersi sarebbero decine. Due delle vittime decisero di vendicarsi e di incendiare l’auto dell’uomo, ma dopo il rogo la fuga di uno dei due si concluse con il tragico incidente ferroviario.

Come riporta Riccardo Del Lungo su PisaToday, le violenze andrebbero dal 2010 al 2018, mentre le vittime accertate sono quattro, anche se potrebbero essere di più. Il quadro della terribile storia è stato illustrato dal procuratore capo Alessandro Crini insieme alla dirigente della Mobile e vicequestore Rita Sverdigliozzi. Lei stessa ha definito l'uomo "un orco", per la particolare pervicacia nello scegliere e circuire i minori. Il 75enne, operaio in pensione con un passato negli ambienti delle squadre giovanili di calcio locali, si trova adesso in carcere.

Prometteva la Serie A

L'elemento caratterizzante della sua azione era la promessa di una carriera di successo nel calcio. Così adescava i ragazzini, scelti per i contesti disagiati in cui vivevano, fra difficoltà familiari od economiche. Tutti hanno origini straniere. "Diceva di essere un osservatore di grandi squadre - ha spiegato la dirigente Sverdigliozzi - avvicinava le vittime per strada, carpiva la loro fiducia facendo leva sui loro sogni, poi le portava in zone appartate e li obbligava agli atti sessuali. Questa stessa dinamica è stata quella della prima denuncia che abbiamo ricevuto".

Si tratta di un caso di fine 2016 ha raccontato la vicequestore: "Il ragazzo, diventato maggiorenne, ha visto l'uomo con altri minori, ed ha voluto fare qualcosa per impedire che succedesse ad altri quello che era capitato a lui. E' difficile parlare di un'esperienza del genere, per questo non avevamo altri elementi. Le famiglie dei ragazzi non sapevano nulla, anche perché i minori venivano scelti proprio perché meno seguiti".

La morte della vittima

La svolta nelle indagini c'è stata nel dicembre del 2017, quando due giovani di 19 anni hanno dato fuoco ad un'auto in zona Riglione. Quella notte uno dei ragazzi, nella fuga dall'atto vandalico, morì travolto da un treno in transito. Il proprietario dell'auto è il 75enne arrestato. "A quel punto il collegamento è stato immediato - ha detto Sverdigliozzi - abbiamo capito che si è trattato di un gesto di rivalsa, perché in quella macchina si sono consumate le violenze, che hanno riguardato gli stessi due ragazzi che hanno eseguito il gesto inconsulto".

Fonte: PisaToday →
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