Pensioni d'oro, la Lega frena il M5S: "Tagli colpiscono Nord e donne"
Ci sarà da trattare nel governo per il taglio dei trattamenti superiori agli 80 mila euro
La Lega frena sul taglio delle pensioni d'oro: "Tagli iniqui e arbitrari". Sarebbe questo il contenuto del dossier (anticipato da Repubblica) del consigliere di Salvini, Alberto Brambilla. Ci sarà da trattare e discutere nel governo per il taglio dei trattamenti superiori agli 80 mila euro. Per Brambilla sarebbe incostituzionale e pure irrealizzabile, il ricalcolo contributivo delle pensioni d'oro sopra i 4 mila euro netti al mese, 80 mila euro lordi all'anno, contenuto del progetto di legge depositato alla Camera il 6 agosto scorso dai capigruppo di Lega e Cinque Stelle Molinari-D'Uva.
Taglio pensioni d'oro
Brambilla bolla il piano Cinque Stelle per il taglio delle pensioni definite "d'oro" come "iniquo e arbitrario". Come riporta Repubblica, nel dossier di Brambilla di fatto torna in campo l'ipotesi di un contributo di solidarietà una tantum da prelevare sugli assegni dei pensionati. Contestato quindi il taglio sistematico dell'assegno con valore retroattivo che viene tanto ritenuto urgente da Di Maio per poter poi alazare le pensioni minime a 780 euro al mese.
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L’elenco dei potenziali penalizzati, sulla base del criterio dell’età, è lunghissimo: pensionati di anzianità, donne e precoci: "Il 70 per cento delle pensioni che verrebbero decurtate – a conti fatti circa 80mila – sono pagate al Nord dove prevalgono di gran lunga le pensioni di anzianità e questo potrebbe creare qualche problema all’elettorato della Lega perché ci sarebbe un trasferimento Nord-Sud in quanto la maggioranza delle pensioni assistite è proprio al Sud".
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Nel dossier viene anche criticato il sistema di ricalcolo che farebbe lievitare con il contributivo diversi assegni. E Brambilla cita la sua stessa pensione che è pari a 7.748 euro lordi. In questo caso lo stesso Brambilla dovrebbe percepire con un ricalcolo circa 150 euro in più.
Di Maio non ci sta
Sul punto, è arrivata la risposta piccata di Luigi Di Maio, intervenuto in conferenza stampa nel corso della sua visita in Egitto: "Non voglio entrare in uno scontro con chi chiede di rallentare sui tagli alle pensioni, ma nel contratto di governo abbiamo scritto che vogliamo tagliare le pensioni d'oro: se qualcuno vuol dire che il contratto non si deve attuare lo dica chiaramente, altrimenti si va avanti". "Sia chiaro - ha aggiunto - che agiamo su persone che prendono dai 4mila euro netti in su, se non hanno versato i contributi relativi agli assegni, eppure si stanno trattando queste persone come disperati che adesso dobbiamo andare a salvare".