'Ndrangheta, pentito massacrato di botte davanti casa
L'uomo, Paolo Signifredi, era atteso ieri in Tribunale a Reggio Emilia per una testimonianza
Pestato davanti alla sua abitazione. Calci e pugni a Paolo Signifredi, collaboratore di giustizia, mentre stava rientrando a casa, in una località protetta. Alcuni uomini - secondo quanto riferito dal suo legale - lo avrebbero atteso sotto casa per minacciarlo e poi picchiarlo a sangue, fino a mandarlo all'ospedale con una prognosi di 30 giorni.
L'uomo vive in una località segreta sotto la protezione prevista per i pentiti di mafia, ma qualcuno è riuscito a trovarlo lo stesso. Paolo Signifredi, commercialista di Baganzola (Parma), è considerato dagli inquirenti il cassiere del clan Grande Aracri tra Parma e Reggio Emilia: il suo pentimento risale al 2015. Da quando ha iniziato a parlare con i magistrati Signifredi è stato messo sotto protezione, come previsto dalla legislazione sui pentiti di mafia e vive in una località segreta. Nella giornata di ieri, 7 maggio, avrebbe dovuto presentarsi in Tribunale a Reggio Emilia per una testimonianza ma non l'ha fatto: il suo legale ha fatto sapere che era stato vittima di un pestaggio.
Le sue parole hanno permesso ai magistrati di ricostruire la ragnatela delle cosche tra Lombardia ed Emilia.