In tre regioni del sud una donna su tre fa la casalinga: è quel che emerge da uno studio del Sole 24 Ore.

Le scelte di vita spetano ai singoli, ma ovviamente se le casalinghe sono "costrette" a tale scelta di vita dalle necessità legate alla cura dei figli, dagli asili nido che non ci sono, dllo scarso potere d'acquista degli stipendi mensili, il problema riguarda tutta la società.

Campania, Sicilia, Puglia sono le regioni in cui lavorano solo in casa il maggior numero di donne. In Sicilia il 34,3% delle donne tra i 15 ed i 65 anni fa la casalinga. Ma la regione dove le donne che lavorano solo in casa sono di più in numero assoluto è la Campania. Si tratta di 678mila donne in età da lavoro, più del 10% dell’intera popolazione regionale. Poi c'è la Puglia, dove il 32,3% della popolazione femminile tra i 15 e i 65 anni è casalinga.

La percentuale di casalinghe in Italia

Complessivamente in Italia sono 4,3 milioni le donne che si occupano esclusivamente di lavori domestici

A confermare in parte che spesso fare la casalinga non è necessariamente una scelta ma probabilmente una necessità legata a questioni economiche e di cura dei figli, ecco i dati relativi alle caratteristiche dei nuclei familiari di queste donne:

Il 42,1% di tutte le casalinghe italiane è infatti membro di una coppia con figli. In buona sostanza, è una mamma. Se poi si utilizza il filtro in alto a destra sul grafico e si seleziona la classe di età compresa tra i 15 ed i 34 anni, quella cioè in cui è più probabile che si abbia un figlio da iscrivere all’asilo nido, si arriva al 73,3%