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Giovedì, 25 Aprile 2024

Perché a papa Francesco non piace la parola "migranti"

Il Pontefice ha spiegato che l'aggettivo migrante "va attaccato a un sostantivo, persona migrante, così c'è rispetto"

Il tema dell’immigrazione, si sa, divide gli italiani anche dal punto di vista linguistico: se a destra si preferisce chiamare "straniero", "immigrato", "extracomunitario" o "clandestino" chi entra a vario titolo nel nostro Paese, a sinistra - e più in generale in ambienti politically correct - si tende a dare preferenza a termini scevri di connotazioni negative come "migrante", "profugo" o "richiedente asilo". 

Secondo Papa Francesco però anche il termine "migrante" dovrebbe essere accontonato. O meglio: il Pontefice ha confessato che a lui quella parola non va proprio giù. "A me non piace dire migranti, mi piace dire persone migranti" ha detto il Papa nell'Udienza generale incentrata sul suo viaggio apostolico in Marocco. Un intervento a braccio quello in cui il Pontefice mette in guardia i fedeli "dalla cultura dell'aggettivo". Che cosa intende?

"Migrante è aggettivo, persona è sostantivo", ha spiegato, "noi siamo caduti nella cultura dell'aggettivo e dimentichiamo tante volte i sostantivi, la sostanza. L'aggettivo va attaccato a un sostantivo, persona migrante, così c'è rispetto. La cultura dell'aggettivo è troppo liquida, troppo gassosa". 

Fonte: Sky Tg24 →
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