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Giovedì, 28 Marzo 2024

Diciotto magistrati per un piccione ucciso: così lavora la giustizia italiana

Sei gradi di giudizio, cinque anni di lavoro per un piccione ucciso il 6 giugno del 2010 da un avvocato cinquantenne con un fucile ad aria compressa, nella zona est di Milano: l'articolo del Corriere della Sera

Di questi tempi sono all'ordine del giorno le discussioni e le polemiche sull'efficienza della giustizia italiana. Normale quindi che diversi quotidiani, tra cui il Corriere della Sera e Libero, si occupino oggi del caso limite dei "diciotto magistrati per un piccione ucciso".

Già, sei gradi di giudizio, cinque anni di lavoro per un piccione ucciso il 6 giugno del 2010 da un avvocato cinquantenne con un fucile ad aria compressa, nella zona est di Milano. Quel giorno i vicini di casa chiamano i carabinieri, non era la prima volta che l'uomo sparava ai piccioni.

L'uomo che aveva sparato al piccione (agì in stato di ebbrezza) disse di aver ucciso l'animale perchè il figlio era entrato in coma per colpa di uno di quei volatili. L'avvocato venne accusato di uccisione di animali con crudeltà e "getto pericoloso di cose" (il proiettile) in luogo privato di uso altrui, con multa di svariate migliaia di euro. L'avvocato non si disse d'accordo e chiese di essere giudicato con il rito abbreviato.

Dopo due anni il giudice Andrea Ghinetti lo condanna a un mese e venti giorni di arresto con la condizionale. Non finisce qui, perchè l'uomo ricorre in Appello. Poi il giudice conferma la condanna. Arriva il turno della Cassazione, che conferma sì la condanna, ma solo per l'uccisione del piccione e non per il "getto pericoloso". Quindi si torna in Appello, e nuova conferma della condanna.  Ma gli anni passano....

Il Corriere della Sera scrive:

Il gong finale della prescrizione suonerà a giugno 2015, ma c’è ancora la possibilità di un ricorso in Cassazione: altri sei magistrati. Resta la condanna definitiva per il primo reato, ammesso che ci sia un magistrato dell’esecuzione che tra i fascicoli che gli sommergono l’ufficio abbia anche lui tempo da dedicare al povero piccione e al suo uccisore.

Fonte: Corriere della Sera →
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