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Venerdì, 29 Marzo 2024

Positivo al Covid dopo un viaggio in Grecia: "In tanti senza mascherina, mio figlio si è sentito a disagio"

Il padre al 'Corriere della Sera': "Mio figlio e i suoi amici le mascherine le utilizzavano Se non avessi fatto fare il tampone nessuno si sarebbe accorto di nulla"

Preoccupano sempre di più i casi di viaggiatori trovati positivi al coronavirus al rientro dalle vacanze estive trascorse all’estero. A rischiare di più, com’è fisiologico che sia, sono soprattutto i più giovani come dimostrano i casi degli ultimi mini-focolai registrati a Roma, in Salento e nell’Aretino. La situazione desta particolare preoccupazione in Puglia. I numeri diffusi ieri dalle autorità sanitarie sono abbastanza eloquenti: 26 i casi di Covid venuti alla luce su 690 tamponi analizzati. Si tratta di un trend molto simile a quello che si verificava nell’ultima decade di maggio. E che obbliga a qualche riflessione.

Positivo dopo un viaggio in Grecia, il padre: "Pieno di ragazzi senza mascherina"

Tra i vacanzieri positivi al Covid c’è anche Luigi, 18enne della provincia leccese che avrebbe contratto il virus dopo una vacanza a Corfù. Il padre, raggiunto dal 'Corriere della Sera', ha raccontato che nell’isola greca, stando alla versione del figlio, sono in troppo a sgarrare e a non rispettare le misure anti-contagio. "Il viaggio - ha detto l’uomo - è stato organizzato da un’agenzia che ci aveva rassicurati su tutte le precauzioni anti-Covid". Eppure una volta arrivati sull’isola, i ragazzi si sono trovati di fronte ad una situazione molto diversa: "In Grecia - ha spiegato il genitore - era pieno di ragazzi italiani, quasi tutti in giro senza mascherina, tanto che mio figlio e i suoi amici, che invece le mascherine le utilizzavano, si sono sentiti a disagio".

Il mini-focolaio di Covid scoppiato nell'Aretino

Un racconto analogo a quello fatto alle autorità sanitarie da un’altra comitiva di ragazzi, tutti 19enni e residenti nell’Aretino, trovati positivi al Covid dopo una vacanza proprio a Corfù. "Eravamo gli unici con le mascherine - hanno spiegato - e gli altri ragazzi ci guardavano come se fossimo dei marziani. Così alla fine le abbiamo tolte".

Insomma, lasciarsi contagiare dall’andazzo generale (e di conseguenza dal virus) può essere molto facile. Né va dimenticato che la mascherina è una protezione efficace se viene indossata anche dalle persone con cui entriamo in contatto. Lo scopo è proteggere gli altri, prima che noi stessi. Ma evidentemente non tutti lo hanno capito.

Il tampone fatto per semplice precauzione

Il padre del 18enne salentino ha poi aggiunto anche un altro elemento che fa riflettere: il tampone per rilevare la presenza del Covid è stato fatto per semplice precuazione, "avendo mia madre anziana e trapiantata di cuore".  Insomma, "se non avessi fatto fare il tampone - ha raccontato al ‘Corriere’ -, nessuno si sarebbe accorto di nulla". Peraltro il ragazzo in questi giorni avrebbe dovuto partecipare ad un torneo di tennis. Se nessuno avesse accertato la sua positività molto probabilmente avrebbe passato il virus ad altre persone.

Fonte: Corriere della Sera →
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