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Martedì, 23 Aprile 2024

Hanno un lavoro ma dormono per strada: sono "i nuovi poveri italiani"

Sempre più italiani hanno un lavoro e uno stipendio, ma dormono per strada, negli androni dei palazzi, nei centri di accoglienza: il fenomeno è in crescita

Vivere nella povertà più totale, nonostante un lavoro e uno stipendio. E' il dramma in cui si ritrovano migliaia di italiani. Una nicchia di povertà di cui gli stessi protagonisti parlano malvolentieri, a fatica. L'inchiesta dell'Espresso, firmata da Paola Bacchiddu, è una fotografia drammatica dell'Italia del 2013.

Una popolazione che vive in uno "stato di deprivazione": cioè, tecnicamente, nonostante possa contare su una busta paga, non è in grado di sostenere spese impreviste, ha arretrati nei pagamenti quotidiani, non riesce a garantirsi un pasto adeguato almeno ogni due giorni e, in alcuni casi, non è più capace di sostenere le spese per un mutuo o per un affitto.

Il caso più abituale è quello del padre che, dopo la separazione, deve garantire l'assegno di mantenimento per la propria famiglia, ma poi una sistemazione dignitosa anche per sé. Secondo l'Eurispes si tratta di 4 milioni di individui, di cui l'80 per cento non riesce a sopravvivere con il proprio stipendio. Milano, Firenze, Roma, Napoli, Cagliari: sono numerose le città interessate dal fenomeno.  I "poveri con impiego" dormono per strada, negli androni dei palazzi, nei centri di accoglienza, in macchina, da qualcuno che li ospita, perfino sui terrazzi. Si lavano nei bagni dei bar, delle strutture sociali, fanno le docce a casa di amici. E poi si recano regolarmente al lavoro. In silenzio.

Francesca Zuccari, responsabile dei centri d'accoglienza della Comunità di Sant'Egidio di Roma, racconta di una preoccupante impennata di casi simili: "In 5 anni queste condizioni si sono moltiplicate. La fascia d'età di chi ha un reddito ma non riesce più ad affrontare le spese che comporta una casa è tra i 40 e i 60 anni. Al principio si trattava perlopiù di anziani in situazioni di solitudine. Oggi l'età si è sensibilmente abbassata".

Carlo (il nome è di fantasia per rispettarne la privacy) ha 36 anni. Dopo 2 anni di lavoro in Canada è rientrato in Italia. I genitori non gli hanno offerto accoglienza. Ha un lavoro come restauratore e artigiano, ma da 5 mesi vive per strada perché non riesce a pagarsi un affitto. Qualcuno gli ha offerto un locale dove utilizzare un pc e depositare alcune sue cose.

Emilio ha 46 anni. E' un insegnante elementare precario, lavora a Roma. Si è separato dalla moglie e ha due figli che vivono in Calabria. E' sempre riuscito a pagare 500 euro d'affitto per un posto letto, ma quando non gli è stata restituita la caparra da alcuni proprietari delle stanze che occupava, la sua condizione è precipitata. Ha bruciato i pochi risparmi e si è indebitato. Non ha un luogo fisico dove trascorrere la notte.

Fonte: L'Espresso →
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